Ecco il tanto atteso test della Transition Smuggler, una trail bike con 130mm di escursione al posteriore, 140mm all’anteriore, ruote da 29 pollici, telaio completamente in carbonio e una geometria molto moderna. Il modello in prova è il GX, dal costo di 5.999€ (1000€ in meno del prezzo del vecchio listino) e garanzia a vita.
Le geometrie Speed Balanced Geometry sono aggressive, come da tradizione Transition, con lunghezza del carro specifica per ogni taglia. Quella in prova è una L, io sono alto 179cm e ho una distanza sella-movimento centrale di 74cm.
Lo dico da anni e lo ripeto anche oggi: per me la categoria delle trail bike con 130-140mm di escursione al posteriore è quella più polivalente e che farebbe contenta la maggior parte dei bikers. Scrivo “farebbe”perché in realtà c’è la sindrome cielolunghistica anche nel nostro mondo e sembra che senza 160/170mm di travel non si riescano a fare neanche gli argini.
In realtà questa Transition Smuggler permette discese e salite ben oltre i semplici numeri che ho citato ad inizio articolo. Se il peso di questa versione, 14kg senza pedali, può far storcere il naso, alla prova dei fatti troviamo una bici che non ha paura di tratti scassati, sassi, gradoni. In primis per la gommatura robusta: davanti e dietro troviamo la carcassa Exo+ sulle Maxxis Assegai e Dissector, rispettivamente.
In secondo luogo per le trasmissioni dalle grandi prestazioni, malgrado la mancanza degli steli color oro. In particolare il posteriore, con un carro supersensibile, vivace e che sembra avere più escursione di quella dichiarata. Certo, la Fox 34 arriva ai suoi limiti prima del carro, come potete vedere anche dal video, ma sappiate che è possibile montarci una forcella da 150mm di escursione (leggi Fox 36) ed anche un ammortizzatore a molla.
Aggiungiamoci un reggisella telescopico con 200mm di escursione, ed eccoci pronti ad andare a manetta in discesa.
Pronti, fin quando non dobbiamo fare affidamente ai freni SRAM Code R abbinati a dei dischi Centerline. Qui la performance della Transition Smuggler viene castrata senza pietà quando si affrontano discese mediamente lunghe o ripide. È anche il motivo per cui li ho tolti dopo il primo giro, altrimenti non avrei saputo cosa raccontarvi in questo test, dato che avrei lasciato la bici in un angolo a prendere la polvere. E sarebbe stato un vero peccato.
Al loro posto sono stati montati i freni migliori di sempre, dei Trickstuff Direttissima che hanno perso l’anodizzazione sulle leve da tanto è il tempo che li uso.
Neanche la guarnitura è originale, non perché la GX di serie non vada bene, ma perché stavo indagando su un rumore che compare solo quando sono in sella, in discesa. Ho poi scoperto, leggendo altri test di siti stranieri, che proviene dall’ammortizzatore. Il problema dovrebbe essere di facile soluzione se si va in un centro revisioni Fox. Scrivo al condizionale perché non ho ancora fatto questo passo. Non ha alcuna influenza sul suo funzionamento.
A proposito della zona dell’ammortizzatore, anche sulla Smuggler, come sulla Relay, si crea una piscina per moscerini quando si lava la bici, visto che non c’è un buco per far uscire l’acqua che si accumula.
Concentriamoci adesso su come va la bici in salita e discesa. Il peso fa meno paura quando si pedala e si guadagnano metri di dislivello, perché la Smuggler è ben piantata a terra con l’anteriore, permettendo di superare rampe tecniche e ripide senza troppa fatica. Si ringrazia il carro che aumenta in lunghezza all’aumentare della taglia. Ho chiuso la levetta dell’ammortizzatore solo quando affrontavo lunghe salite asfaltate, altrimente il bobbing non mi ha mai dato fastidio.
In discesa la Smuggler è un razzo. Incredibile come si mangi via gli ostacoli con soli 130mm di escursione, rimanendo al contempo vivace e facile da pompare sugli ostacoli. E senza andare a fondo corsa sugli impatti più violenti. Pur essendo una trail bike il telaio è rigido e non dà segni di debolezza. Ripeto, il primo componente ad andare in crisi è la forcella.
Ho usato il 27% di sag e mi ci sono trovato molto bene, un buon compromesso fra salita e discesa. Va anche detto che l’angolo sella è molto ripido (78°) e che il carro non tende ad affondare nel sag, cosa che ci riporta alla facilità nell’affrontare le rampe ripide.
Chiaro, non abbiamo tutte le regolazioni di fino sulla forcella, infatti la cartuccia è la Grip, con una leva per chiudere la compressione senza tante finezze, ma che fa il suo lavoro se si vuole pedalare in fuorisella su asfalto. Inoltre ha tanti livelli di “chiuso”, dunque si può anche usare per aumentare la compressione senza chiudere l’idraulica, se uno ne sentisse il bisogno.
Tutti questi complimenti su come lavora la Smuggler sono anche dovuti all’accoppiata gomme/cerchi: entrambi robusti, utilizzabili a pressioni relativamente basse, e noncuranti delle botte con il terreno. Le ruote sono delle WTB ST30, non esattamente leggere, ma dal profilo basso e che aiutano le Maxxis con la loro carcassa Exo+ a stare incollate al terreno.
Lo vedete anche voi? Niente passaaggio cavi nella serie sterzo. Un’ode alla semplicità. Non ditemi adesso che l’estetica ne risente, perché ho visto passaggi nella serie sterzo che in confronto sembrano Alien.
Ho apprezzato i due fori sotto il tubo orizzontale perché ci ho messo un portaoggetti di Canyon in cui trovano posto camera d’aria, cacciagomme, multitool e pezze di emergenza.
Ecco, una cosa che mi ha fatto girare le balle è il manettino del cambio NX. Se la bici viene chiamata “montaggio GX”, perché mi risparmiate due dollari con un componente che sperate la gente non noti? Per 6000€ potevate evitare, cara Transition (questo fa il paio con i freni).
Per il test approfondito e le conclusioni vi rimando al video. L’itinerario è questo.
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