Dopo aver presentato la nuova Patrol in alluminio e la nuova Spire, Transition mi ha inviato quest’ultima: una bici da 29″ con 170mm di escursione anteriore e posteriore. È disponibile sia in fibra di carbonio che in alluminio con geometria regolabile e piuttosto aggressiva. Ho trascorso gli ultimi mesi sul modello GX in alluminio che offre un allestimento di valore molto alto per il suo prezzo di 5.299€.
Dettagli e prova nel video o nel testo più sotto.
Iniziando dalle sospensioni, nonostante questa bici non sia un allestimento top, è dotata di una forcella e di un ammortizzatore di fascia alta di RockShox con una Zeb Ultimate RC2 e una Super Deluxe Ultimate RCT con compressione a bassa velocità regolabile, oltre a ritorno e blocco.
La trasmissione è una Eagle GX di SRAM con un’ampia gamma del 520% tramite la sua cassetta 10-52T. La Spire è dotata di una corona da 30 denti che ruota su pedivelle corte in alluminio da 165mm. Questa trasmissione offre circa il 99% delle prestazioni delle trasmissioni SRAM di alta gamma, con solo una leggera penalizzazione di peso. Cambiate rapide e decise, ampio range e una solida durata.
La Spire offre un alto grado di regolazione. Il tubo sterzo dritto da 1.5″ significa che puoi utilizzare la serie sterzo regolabile di FSA per variare l’angolo di sterzo. Ha anche un flip chip sull’attacco inferiore dell’ammortizzatore che permette con una brugola da 5mm e circa 2 minuti di tempo di passare dall’opzione low all’opzione high, con una variazione di 0.5° dell’angolo di sterzo e del tubo sella e una differenza di 7mm di altezza del movimento centrale.
Transition ha optato per un set di ruote Stan’s ZTR Flow S1. Ogni volta che provo una bici con ruote Stan’s resto impressionato dal loro rapporto peso/robustezza. Ottimi anche i distanziali “Torque cap” del mozzo anteriore che si abbinano perfettamente alla RockShox Zeb per fornire una maggiore rigidità.
Le ruote montano pneumatici ultra versatili, una combinazione di Schwalbe Magic Mary all’anteriore e Big Betty al posteriore, entrambi con la recentemente rinforzata carcassa “Super Trail” e con mescola “Soft” per il perfetto equilibrio tra aderenza e durata. Anche se la carcassa è più resistente, per una bici così aggressiva preferirei una più robusta carcassa “Super Gravity” al posteriore.
La Spire GX Alloy propone freni Code RSC di SRAM con una combinazione di rotore da 220mm all’anteriore e 200mm al posteriore. Questa scelta fornisce un sacco di potenza e prestazioni senza prive di fading.
Alcuni dettagli del telaio, in senso orario da in alto a sinistra. Transition utilizza il loro tradizionale approccio di instradare tutti i cavi internamente al telaio tranne il tubo del freno posteriore per rendere facile la manutenzione. C’è una protezione per la sponda del pickup, il cui adesivo non ha funzionato bene come puoi vedere nella foto, e una seconda protezione del tubo obliquo verso il movimento centrale. La protezione del batticatena smorza bene il rumore ed è ben integrata. Infine, sotto il tubo orizzontale c’è un supporto per gli accessori essenziali.
Il cockpit è composto da componenti ANVL, semplici ma dall’ottimo feeling. Il manubrio da 35mm di diametro ha un rise di 30mm. Il rise varia in base alle taglie: i telai più piccoli hanno un rise inferiore e i telai più grandi ne hanno uno maggiore, geniale! Un altro punto interessante sono le impugnature Sensus Lite. Alta qualità e un buon feeling, anche se leggermente sottili per me.
La sella ANVL è probabilmente il componente che mi è piaciuto di meno. È stato riscattato dal reggisella da 180mm di OneUp, che offre un’azione fluida e un’ottimo feeling alla leva. Di OneUp anche il guidacatena con guida superiore e paracolpi inferiore che offre protezione senza alcun attrito. Infine, Transition ha optato per uno stem da 40mm con segni di riferimento che si abbinano perfettamente al suo manubrio.
Con un reach di 480mm/485mm in taglia Large, ho scoperto che la Spire è perfetta in termini di taglia. Inizialmente pensavo che l’angolo di sterzo di 62.5º in posizione low fosse estremo, invece ho trovato la bici molto vivace… ma ne parleremo più avanti.
Interessante il fatto che la Spire ha due diverse lunghezze del carro in base alle taglie. I telai dalla S alla L hanno un carro di 6mm più corto rispetto alle taglie XL e XXL. Sebbene non sia un approccio specifico per ciascuna taglia, è assolutamente uno sforzo lodevole da parte di Transition in quanto aiuta a preservare l’equilibrio tra anteriore e posteriore su tutta la gamma di taglie.
Montando la Spire mi aspettavo un feeling differente dalla bici tenendo conto delle geometrie e dell’escursione. Durante la prima discesa mi sono fermato un paio di volte per rallentare il ritorno dell’ammortizzatore. Il motivo è che la bici è di suo molto reattiva. L’ultima volta che una bici mi ha tanto entusiasmato per questo aspetto è stato quando ho testato la Sentinel di Transition, quindi a quanto pare la reattività della sospensione è una caratteristica di questo marchio, anche per i modelli in alluminio che sono intrinsecamente meno reattivi.
Questa reattività porta a dei compromessi. La sospensione dà la sensazione di uno schiacciasassi come altre bici da enduro. Se la tua priorità è spianare i sentieri, potresti trovarti meglio con una bici a perno alto o qualcosa di un po’ più lineare. Se occasionalmente fai gare di enduro ma desideri una bici più polivalente per il resto del tempo, la Spire potrebbe essere la tua soluzione. In tal caso, varrebbe la pena considerare di montare un ammortizzatore a molla per ottenere un po’ più di assorbimento e grip. La Spire ha una curva di compressione leggermente progressiva, un approccio con cui personalmente mi trovo bene e che rende la bici adatta sia agli ammortizzatori ad aria che a quelli a molla.
A parte la leggera penalizzazione di peso del telaio in alluminio, la Spire GX Alloy sembra una bici molto più costosa sul campo. Il product manager ha fatto un ottimo lavoro nel selezionare i componenti che offrono qualità di guida senza compromessi. A parte la sella scomoda, che è comunque soggettiva, non c’è un singolo componente di cui potrei lamentarmi. Tutto su questa bici offre alte prestazioni ed è all’altezza del compito.
In salita la Spire è apprezzabile sia in termini di posizione di guida, grazie al suo angolo sella super ripido che permette una bella posizione eretta e alla sua sospensione posteriore abbastanza stabile. Gli unici aspetti poco brillanti in salita sono la stazza della bici e l’angolo di sterzo super disteso che diventa comunque più gestibile nella posizione high. Per quanto riguarda il peso c’è da considerare che questa bici è garantita a vita ed è probabilmente molto, molto robusta.
Mi sono divertito molto sulla Spire e l’avrei volentieri tenuta come bici personale. Anche se il suo DNA mi ha davvero conquistato in tutto e per tutto, forse la cosa più impressionante è il suo rapporto qualità prezzo, in particolare su questo modello specifico. Avere sospensioni e freni top con un cockpit e degli pneumatici molto validi su una bici da 5000€ è qualcosa che non si vede spesso se non dai marchi a vendita diretta. Vale anche la pena considerare il supporto fenomenale offerto da Transition poiché è un aspetto che non riceve il merito dovuto.
Hai bisogno di un piccolo ricambio introvabile? Hai accesso diretto come cliente a un servizio ricambi incredibilmente completo per tutto ciò di cui puoi avere bisogno. Hai bisogno di specifiche di serraggio? Nessun problema. Hai rotto il telaio? Garanzia a vita. Tutto sommato, la Spire è una bici davvero a tutto tondo considerando quanta escursione ha. Che sia anche ampiamente regolabile è la ciliegina sulla torta. Transition continua a impressionarci col suo ottimo lavoro.
Distribuita in Italia da Tribe Distribution.
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