Trappole per ciclisti e cartelli illegali in provincia di Brescia

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Ci è appena arrivata questa segnalazione da Giulien, autore di diversi itinerari che trovate qui e admin della pagina MTB All Mountain BS.

Da anni mi prodigo per valorizzare la nostra provincia e ho avuto modo di seguire diversi progetti inerenti al nostro territorio. In queste settimane, come penso avrete saputo da diversi siti on line e pagine facebook, stiamo assistendo ad un grosso fenomeno di inciviltà da parte di alcuni individui che mettono sui sentieri tronchi, chiodi e vetri mettendo a repentaglio la vita di tutti quelli che ne usufruiscono.



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Proprio ieri mi sono arrivate segnalazioni nella zona di Gavardo, più precisamente in zona Ristorante il Cacciatore dove su un sentiero totalmente ininfluente per la circolazione di automezzi, vengono apposti dei cartelli ( non in regola ) che vietano il passaggio alle bici. Infine vengono messi anche dei tronchi di mezzo. Questo tratto arriva a Sopraponte di Gavardo.
Anche sull’altopiano di Ere su un altro sentiero ininfluente spuntano cartelli di divieto non in regola (penso sia zona del comune di Vallio Terme).

Ancora sulle Coste di S.Eusebio hanno addirittura messo delle trappole con chiodi saldati, incastrate nel terreno nascoste dalle foglie.
La situazione sta degenerando e penso sia giusto farsi sentire. Senza fare polemiche e senza false provocazioni, mi permetto di segnalarlo a voi per fare maggiore pressione alle autorità e comuni del nostro territorio.

Tuttavia vorrei fare una considerazione: se questi sentieri non passano davanti ad abitazioni o all’interno di cortili o pertinenze, dovremmo usare tutti quanti il buon senso e fare in modo che i “proprietari” (se lo sono a tutti gli effetti) del Monte Magno capiscano la situazione e soprattutto non vietino il passaggio in zone perimetrali.
E poi scusate: vietano il passaggio delle bici, mentre a piedi e cavallo si può passare?

Bikers della zona, e non solo, fate sentire la vostra voce!

 

Commenti

  1. Aggiungo, soprattutto per certi territori "sensibili" (qui in zona da me p.e. la collina di Torino) educazione a noi biker a non girare col fango.

    Quando eravamo quattro gatti la girata nella fangazza ci poteva pure stare, ma ora che in bici c'è il mondo alcuni sentieri sono devastati dal fatto che la gente gira col fango, e dopo sono un cimitero di "ruere" e solchi che rimangono lì per sempre, salvo che qualche trail builder non li sistemi poi.

    Ma non mi sembra neanche giusto caricare di lavoro i trail builder per un danno che si potrebbe tranquillamente evitare, oltre al fatto che altri fruitori dei sentieri si risentono ulteriormente verso la categoria.

    My50cents
  2. VINS61:

    Il problema non è di facile soluzione ,in quanto è stato spinto in ogni modo come "moda" degli ultimi anni l'enduro e i suoi sentieri ben curati ,bello da praticare con bici sempre più all'avanguardia con l'avvento delle E bike attira molti giovani e meno giovani è diventato da parecchio una disciplina sportiva bellissima ,se non fosse che ho una spalla di plastica e 60 anni sarei sempre a fare discese a fuoco (come facevo in fuoripista sci.o in moto)
    Come dare torto ai ragazzi e alle persone che si vogliono divertire è spettacolare
    Ma ...non siamo soli ,anzi siamo in tanti (forse troppi ) su alcuni sentieri e le E hanno aumentato il numero(con pieno diritto)
    dunque succederà inevitabilmente dopo una pioggia di proteste specie in alcune zone il blocco della circolazione in bici su alcuni sentieri da prima ...poi si estenderà ,Inutile continuare con pipponi sull'educazione e i comportamenti non è sostenibile
    Condivido la tua analisi, ma non i tuoi giudizi e conclusioni.
    Sul pieno diritto di chi va con un motore (anche di sola assistenza) la discussione temo non sia ancora conclusa. Ad oggi, la discriminante la da l'equiparazione di legge in base alla potenza o alla velocità. Ma le leggi possono cambiare ... e spesso cambiano all'insorgere dei problemi! Quindi quel diritto un domani potrebbe essere tolto.

    Per fare le discese "a fuoco" ci sono i bike park. Chi lo fa sui sentieri (otre ad essere un irresponsabile in molti casi) si sta facendo un palese auto-goal ogni volta che incrocia qualcuno a piedi (il contatore della cattiva immagine e dei pregiudizi sale).
    Quelli che tu chiami "pipponi", purtroppo, sono necessarie regole di convivenza laddove la popolazione al km quadrato è alta ed è un modo di auto-regolarsi per evitare i divieti anche se, i divieti, non risolvono il problema.

    L'unica soluzione che vedo, é quella di creare tracciati attrattivi e strutture dedicati alle mtb, per disincentivare l'uso dei sentieri pedonali.
    Purtroppo non é attuabile dall'oggi al domani e, se ci pensi, l'iniziativa e la pressione da mettere sui comuni (o chi per essi) può venire soltanto da chi va in mtb.
    Gli escursionisti faranno piuttosto pressione sulla posa di divieti, non certo per un bike park.

    Dobbiamo darci una svegliata e proteggere i nostri interessi, aggregandoci e facendo sentire la nostra voce ... altrimenti va a finire come l'enduro, quello motorizzato.
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