In questi anni Finale Ligure si è sempre più delineata come la mecca dell’Enduro a livello mondiale. Una località, o per meglio dire un comprensorio, che da oltre 20 anni ha legato il suo nome a quello degli sport outdoor e in particolare alla MTB. DH, Trail e XC ma soprattutto Enduro, disciplina con la quale Finale Ligure ha creato una vera e propria simbiosi, tale da renderla il punto di riferimento globale sia a livello agonistico, con 5 edizioni consecutive della finale del circuito Enduro World Series, che come meta di allenamenti e test. Per questo motivo la sua esclusione dal circuito EWS 2019, appresa con la recente pubblicazione del calendario, ha destato non poco stupore e amarezza. La motivazione tuttavia è stata svelata a breve distanza, con la notizia del ritorno del Trophy of Nations (Trofeo delle Nazioni), noto anche come Enduro delle Nazioni, che nel 2019 si disputerà proprio a Finale Ligure.
Abbiamo colto l’occasione per fare quattro chiacchiere sull’argomento con Andrea Principato, presidente di Finale Outdoor Resort. Andrea, che molti di voi già conoscono in qualità di fotografo di MTB-Mag, è a capo dell’organizzazione di FinalEnduro, gli eventi EWS di Finale Ligure, insieme a Riccardo Negro.
MTB-Mag: Ciao Andrea.
Andrea Principato: Ciao a tutti.
MTB-Mag: Ci conosciamo bene da anni quindi salterei i convenevoli e le domande introduttive e passerei subito al dunque. Dopo il duro colpo di vedere Finale esclusa dal circuito EWS 2019, il lieto fine con la presentazione del Trofeo delle Nazioni che si svolgerà proprio a Finale. In che modo vi è stato assegnato questo evento… vi è stato direttamente proposto dall’EMBA (Enduro Mountain Biking Association, gli organizzatori dell’EWS – ndr) o è stata messa in palio la possibilità di richiedere l’evento?
Andrea: Per fortuna la notizia del Trofeo delle Nazioni è arrivata a breve distanza dalla pubblicazione del calendario 2019, così da tranquillizzare il pubblico. Diciamo che la possibilità di un ritorno di un evento prestigioso quale il Trofeo delle Nazioni era già nell’aria da diverso tempo. L’EMBA ci ha proposto la possibilità di ospitare questo evento nel suo “anno zero” per via del forte legame che la lega a Finale. Proprio nella piazza di Finale Ligure è nata l’idea di organizzare il circuito EWS dai fondatori dell’EMBA Chris Ball, Enrico Guala, Fred Glo e Darren Kinnaird. A noi l’idea è piaciuta molto e abbiamo deciso di sposare questa iniziativa, sapendo di incontrare il favore delle amministrazioni locali nel portare a Finale un evento così prestigioso.
MTB-Mag: Possiamo dire quindi che sia venuto naturale pensare a Finale Ligure come sede di questo primo Trofeo delle Nazioni “2.0”, anche considerando i 5 anni consecutivi di ottima organizzazione che avranno certamente avuto il loro peso nel formularvi questa proposta?
Andrea: Siamo orgogliosi del fatto che Chris Ball, in diverse occasioni, abbia speso parole di elogio nei confronti di FinalEnduro a livello organizzativo. Al termine dell’EWS 2017 abbiamo ricevuto una targa per “5 anni di grandi gare” e siamo stati gli unici organizzatori a ricevere un premio di questo tipo. Finale è Finale e chiunque riconosce a questa località di essere innovativa, sin dalla prima 24h di MTB del 1999, passando per la finale Superenduro del 2008 e arrivando alla prima finale Enduro World Series del 2013. Non poteva che essere questo il luogo in cui ospitare il ritorno del Trofeo delle Nazioni.
MTB-Mag: Quando vi è stata proposto di ospitare il Trofeo delle Nazioni?
Andrea: Sono anni che se ne parla ma si è concretizzato solo questo inverno.
MTB-Mag: Fondamentalmente si tratta di un evento molto simile all’EWS ma al contempo molto differente. Che novità possiamo aspettarci rispetto alla classica finale EWS a cui siamo abituati ad assistere a Finale?
Andrea: A livello di format e di conseguenza a livello organizzativo, dobbiamo ancora ricevere le linee guida dall’EMBA e credo ci stiano ancora lavorando, ma non penso che per noi cambierà molto. Per quanto riguarda invece l’impatto sul pubblico, penso che il concetto di gara assoluta sarà ulteriormente spettacolare: si decide tutto in una gara e bisogna dare il massimo, non è come nel circuito che anche se qualcosa va storto si ha tempo di recuperare nell’arco della stagione. Inoltre gli atleti non solo rappresenteranno sé stessi ma anche la loro nazione di appartenenza insieme agli altri compagni di team e quindi uscirà fuori quello spirito di squadra che viene meno nelle altre gare dove il rider deve pensare esclusivamente alla prestazione individuale. Oltre a ciò, si dà la possibilità agli addetti dell’industria e agli amatori di creare un proprio team correndo sugli stessi percorsi dei Pro. Mi immagino la folla a tifare ai lati dei percorsi, che già è cresciuta stagione dopo stagione e che per il Trofeo delle Nazioni sarà ancora più calda, con bandiere da tutto il mondo. È anche questo enorme seguito di pubblico che fa amare FinalEnduro agli atleti.
MTB-Mag: …e invece i finalesi amano FinalEnduro?
Andrea: L’Enduro e la MTB in generale sono in continua espansione a Finale Ligure. La promozione del territorio ha funzionato eccellentemente. L’EWS ha portato Finale Ligure nel mondo in questi ultimi 5 anni, di conseguenza l’affluenza di biker durante tutto l’anno è cresciuta esponenzialmente e questo ovviamente ha creato una serie di situazioni da dover armonizzare. Finale Outdoor Resort, oltre all’organizzazione di FinalEnduro, si occupa di gestire l’impatto che la MTB sta avendo sul territorio… un impatto positivo che ha creato e sta continuando a creare posti di lavoro e indotto, ma che va gestito con cura affinché il territorio di Finale sia fruibile da tutti, turisti e residenti, garantendo la migliore ospitalità non solo durante la gara ma anche prima e soprattutto dopo, quindi 365 giorni all’anno. La vera sfida per Finale Outdoor Resort adesso è questa, ancora più degli eventi stessi, ed è un cammino che abbiamo intrapreso da alcuni anni con tutti gli attori coinvolti e che sta iniziando a dare i suoi frutti, ma c’è ancora molto, molto da fare proprio per il fatto che l’affluenza è in continuo aumento ed è essenziale la collaborazione di tutti, dalle amministrazioni alle varie associazioni e fornitori di servizi.
MTB-Mag: Essendo FinalEnduro un banco di prova ben rodato come organizzazione di gara, è verosimile che getterà le basi per il futuro del Trofeo delle Nazioni e che i potenziali organizzatori delle prossime edizioni verranno ad assistere alla gara di Finale Ligure per prendere spunto da questo primo evento su come strutturare i successivi?
Andrea: Sappiamo che FinalEnduro è stato preso spesso come esempio proprio dall’EMBA nel fornire le linee guida agli altri organizzatori, probabilmente per il fatto che cerchiamo di fare del nostro meglio rispetto alle linee guida che ci vengono da loro fornite. Nelle ultime edizioni a Finale sono sempre stati presenti gli organizzatori degli altri eventi, dalle altre località italiane tanto quanto dalle località straniere come Madeira, Cile, Zermatt, Whistler etcetera, quindi è possibile che vengano anche al Trophy of Nations. Avere la possibilità di collaborare e di confrontarsi è un bene perché è soprattutto dallo scambio e dal confronto con altri che si migliora. Abbiamo per esempio un ottimo rapporto con lo staff di La Thuile, un gruppo di persone con cui è nata anche un’amicizia. Noi andiamo ai loro eventi e loro vengono sempre a Finale. Ci piace pensare che il Nazioni possa diventare una grande festa per tutti gli amanti dell’Enduro e più in generale della mountain bike.
MTB-Mag: Grazie della chiacchierata Andrea.
Andrea: Grazie a voi… ci vediamo a Finale!
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