Tuta impermeabile Alpinestars Tahoe in prova

35

Alpinestars Tahoe, della serie non esiste cattivo tempo ma solo cattiva attrezzatura. Una tuta impermeabile per girare nelle giornate più bagnate che ci siano. Anche se suona molto come un prodotto destinato alla Terra d’Albione, la verità è che con l’avvento delle ebike è indossabile anche alle nostre latitudini, perché non si rischia di sciogliersi in un bagno di sudore.



.

L’idea dietro alla tuta Alpinestars è quella di lasciare meno aperture possibili, quindi si è di fatto unito il pantalone alla giacca, usando un materiale impermeabile (10K) e traspirante (5K). Le cuciture sono termosaldate, mentre la ventilazione avviene attraverso delle cerniere presenti sui lati e da un’apertura sulla schiena coperta da un pannello impermeabile.

Nel video qui sotto ve le presento nei dettagli, oltre a farci un giro nella pioggia battente. Non cito un particolare importante, e cioé che il cappuccio può essere stratto tramite l’apposito elastico posto sulla nuca.

Non avendo soprascarpe, i piedi si bagnano. Io ho ovviato con un paio di ghette, di quelle che uso d’inverno quando vado a fare scialpinismo, e le scarpe di Shimano in Goretex XM9. Purtroppo le ghette non sono impermeabili, quindi alla lunga l’acqua entra, ma ce ne sono anche di migliori, come queste.

Prima che mi saltiate addosso: nel video dico perché uso una ebike per questo test: in salita si suderebbe troppo con questa tuta indossata e pedalando una bici normale. È anche un prodotto che ben si adatta alle bici elettriche, ma non solo, motivo per cui l’ho pubblicato anche qui su MTB Mag. D’altronde non è di tanto tempo fa il video di Danny MacAskill che girava con un prodotto simile sui suoi sentieri scozzesi, non facendo caso più di tanto ai piedi bagnati.

Il prezzo di listino è di 350€.

Alpinestars
Distrubuito in Italia da DSB Bonandrini

 

Commenti

  1. Sia l'intro con l'acqua che la presentazione di Marco mi hanno fatto venire in mente questa perla :mrgreen:

    [MEDIA=youtube]4nGlMN41SVg[/MEDIA]
  2. organzaprduzione:

    le tute cosi mi piacciono molto, meno il prezzo, io ho ovviato con giacca impermeabile dhb (funziona) e sovrapantaloni impermeabile da vela del deca (14.99€),
    il "problema" è che se ne fai un uso non saltuario ed abbastanza intensivo le soluzioni "arrangiate" lasciano il tempo che trovano... se pedali "pedali" (cioè non passeggi in pianura per 3 km al massimo) la traspirabilità diventa importante tanto quanto l'impermeabilità (e la vestibilità) e le "cerate" proprio non vanno bene... provare per credere, non è un caso se partiamo tutti (e non parlo solo del mondo del ciclo, vale per tanti ambiti) più o meno arrangiati e poi con gli anni e la pratica raffiniamo e affiniamo esigenze, necessità e comprensione delle cose e quindi anche acquisti...
    I capi confezionati con tessuti tecnici ad alte prestazioni se li fanno pagare (e se li son sempre fatti pagare), quelli buoni durano anni ed anni e sono (per chi li sfrutta davvero) un investimento più che una spesa, si ripagano col tempo.
  3. organzaprduzione:

    visto che una tuta del genere non è da XC, il mio arrangiarsi è più che valido, testato sia in salite meccanizzate (dove chiaramente la traspirabilità conta poco) che su risalite pedalate. Se tieni bene l'acqua non puoi essere troppo traspirante, questo è un assioma.
    è un'assioma molto relativo viste le prestazioni dei capi tecnici moderni... con 20.000 di colonna d'acqua e 15.000 gr/m2724H direi che è già un gran bell'andare :-) e non lo dico perché me l'hanno raccontato così come ho avuto capi impermeabili ma non traspiranti (nulla di arrangiato, prodotti dedicati alla bici, di una signora marca e ben "tagliati") in passato... messi 2 volte e mai più, preferisco bagnarmi di pioggia che di sudore.
    Non tutti possono dire "piove a dirotto, oggi non esco" come pure pensare di uscire andando a passeggio per non sudare troppo...
    Gli utilizzi per capi interi o spezzati con caratteristiche spinte sono molteplici (io la giacca anche in XC, perché no? Leggerissimo e tecnico sotto e con la giacca sopra) e riguardano anche gli ambiti più pedalati (per fortuna e anche per mia fortuna) anche, o forse soprattutto, su lunghe distanze.
    Ai lussi ci si abitua subito, all'istante e molto difficilmente si torna indietro se non costretti brutalmente...
    Alle scomodità, alle privazioni non ci si abitua mai... ancor più quando non particolarmente motivate (diciamo così).
    Come ho tenuto a sottolineare in precedenza per non poche persone certi acquisti sono veri e propri investimenti non costi...
    Poi ognuno è liberissimo di fare le proprie scelte (in ogni ambito), ovvio... come di pagarne lo scotto se ritiene il prezzo tutto sommato accettabile, in fondo è sempre tutto un compromesso tra esigenze diverse, scopi e obbiettivi diversi, inclinazioni, talenti, gusti e possibilità personali.
Storia precedente

Novità per la Canyon Sender CFR 2022

Storia successiva

Martin Maes passa all’Orbea Fox Enduro Team

Gli ultimi articoli in Test