Le gomme tubeless sono oramai un must have sulle mtb moderne e con esse lo è anche il liquido anti foratura. Sul tubeless si leggono diversi miti e leggende metropolitane, per cui abbiamo pensato di dedicare un articolo per capire che cos’è questo fantomatico liquido anti foratura.
Il liquido antiforatura o “lattice” è un liquido che si immette all’interno di uno pneumatico tubeless con il compito di sigillare e riparare eventuali forature che possono capitare durante l’utilizzo della bicicletta.
Il termine “lattice”, largamente utilizzato nello slang dei bikers, non è formalmente corretto, ma deriva dall’abitudine di utilizzare, agli albori delle gomme tubeless, lattice da stampi come liquido anti foratura. Oggi però il mondo dei liquidi sigillanti si è evoluto e sono stati sviluppati numerosi prodotti dalle caratteristiche migliori rispetto al lattice di una volta che oramai è andato in disuso.
Il compito del liquido anti foratura è duplice. Da un lato deve infatti sigillare, ovvero tappare tutti i pori della gomma ed eventuali micro perdite tra tallone e cerchio oppure tra valvola e nastro. Le gomme moderne non sono infatti quasi mai Tubeless native, ma sono tubeless ready ovvero non sono a tenuta 100% ermetica: sono infatti presenti numerosi pori aperti che comunicano con l’esterno. Il compito del liquido anti foratura è quello di tappare questi micro-pori e rendere il copertone a tenuta ermetica.
Se una certa quantità di liquido viene consumata per tappare la porosità del copertone, una buona percentuale del liquido antiforatura (ca l’80%) rimane all’interno del copertone in forma liquida, pronto a tappare eventuali fori o tagli del copertone.
Il liquido infatti evapora fino a che l’aria all’interno del copertone non si satura di umidità, poi l’evaporazione si interrompe. Il liquido presente durante l’uso si muove quindi nel copertone diffondendosi. In caso di foratura, la pressione dell’aria tende a far fuoriuscire il liquido che tuttavia, a contatto con l’aria secca atmosferica, si solidifica istantaneamente tappando il foro. Il procedimento spesso è talmente rapido che, soprattutto su fori piccoli tipo spina, il foro si sigilla e non ce ne rendiamo neppure conto.
Il mondo dei liquidi anti foratura è notevolmente evoluto dai tempi del lattice per stampi ed oggi sono diversi i prodotti dalle ottime caratteristiche. Senza fare nomi, vediamo quali sono le caratteristiche che il liquido anti foratura deve avere per essere considerato un buon prodotto.
Innanzitutto deve essere liquido, in modo che durante il montaggio si muova facilmente andando a sigillare eventuali perdite sui lati e sul tallone. I liquidi troppo viscosi faticano infatti a muoversi ed è necessario agitare moltissimo la gomma perchè “salgano” sui bordi.
Deve essere rapido nell’asciugarsi: quando l’aria esce, il liquido viene letteralmente sparato via. Se il liquido non solidifica in fretta, non riesce a tappare il buco prima che l’aria lo espella.
Deve durare nel tempo, ovvero non deve seccarsi troppo presto dentro il copertone, altrimenti quando serve non c’è.
Non deve sporcare e deve essere facile da togliere sia dal telaio, che dalle mani o dai vestiti.
Deve essere efficace nella riparazione anche dei piccoli tagli. Ci sono oggi prodotti con annegati dei pezzettini di gomma che aumentano la capacità sigillante del liquido.
Il liquido dopo un po’ di tempo tende ad asciugarsi ed ovviamente viene a mancare la sua capacità di riparazione di eventuali fori. Ogni ca 2 mesi va quindi effettuata l’operazione di rabbocco.
Il rabbocco può essere fatto semplicemente iniettando con una siringa ed un tubo, attraverso la valvola del copertone opportunamente smontata, una certa quantità di liquido anti foratura (solitamente l’80% della quantità messa all’inizio). A meno che non si sia formato un grumo che squilibra la ruota, non è necessario smontare il copertone. Aspiriamo, un’iniettata di liquido e via, pronti a ripartire.
Un utilissimo strumento che vi consiglio di tenere nella vostra officina è la siringa per misurare il livello del liquido anti foratura. La procedura per realizzarla è illustrata qui: [Tech Corner] La siringa definitiva per le gomme Tubeless.
Il suo funzionamento è semplice: smontato il core della valvola, con il tubicino è possibile aspirare il liquido presente nel copertone e misurarne la quantità. In caso di bisogno si aggiunge.
Alcuni rider hanno l’abitudine di gonfiare la gomma per la salita e sgonfiarla prima della discesa. Con le gomme tubeless bisogna evitare questa pratica.
Quando infatti immettiamo aria per gonfiare la gomma, immettiamo aria secca. Il liquido anti foratura evapora fino a saturare l’aria dentro il copertone. Ogni volta che rigonfiamo, parte del liquido evapora nuovamente. Ripetendo questo procedimento numerose volte, viene da sé che la durata del liquido viene drasticamente ridotta perchè questo evapora ogni volta che gonfiamo.
La nastratura di una ruota tubeless ready è quasi-permanente se fatta a regola d’arte e con i giusti prodotti.
Al cambio gomma ci basterà quindi rimuovere il vecchio copertone, pulire con un pezzo di carta, pulire la valvola e rimontare quello nuovo.
Il motivo per cui può essere necessario rinastrare il cerchio è in genere la rottura di un nipple o l’uso improprio dei cacciacopertoni che lacerano il nastro.
Il liquido anti foratura non è in grado di riparare ogni tipo di foro. Specialmente sui tagli grossi, il suo potere sigillante può non essere sufficiente. Che cosa dobbiamo fare quindi?
Inannzitutto partiamo con un premessa: tubeless o non tubeless, bisogna sempre portare con se una camera d’aria di scorta.
La prima soluzione è di provare a riparare il buco con un vermicello. La procedura è spiegata qua: Come riparare una gomma tubeless bucata
Se il vermicello non dovesse bastare, allora bisogna mettere una camera d’aria nel copertone. La procedura è semplicissima:
A casa si potrà poi valutare se riparare o sostituire la gomma, a seconda della gravità del caso.
Le gomme tubeless ed il liquido anti foratura sono stati una delle più grosse rivoluzioni nel mondo della mountain bike, insieme alle sospensioni, ai freni a disco ed ai reggisella telescopici. Oggi non c’è più nessun motivo per cui utilizzare ancora una camera d’aria: con i giusti materiali e la giusta installazione, il tubeless si rivela un sistema estremamente pratico e semplice. Una volta capito come fare, il rabbocco richiede non più di 1 minuto di tempo e non serve nient’altro che una siringa ed un tubicino.
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