Autore:  Francesco Mazza

Vi siete mai chiesti come hanno fatto alcuni freeriders a essersi fatti notare dagli sponsor e a diventare i famosi pro riders che ora tutti conosciamo? Nell’era dei social networks, dei video in HD girati con gli smartphone e pubblicati in pochi secondi, dei tag e degli hashtag, diamo ormai quasi per scontato che il web sia a portata di mano di chiunque e in qualsiasi momento, dando visibilità a livello globale a chiunque abbia qualcosa di valido da mostrare. Questa visibilità ovviamente arriva anche agli sponsor, che sono proprio i primi a sfruttarne i vantaggi in termini di comunicazione, quindi se un rider è in grado di catturare l’attenzione delle aziende, ha già compiuto il primo passo verso un contratto di sponsorizzazione. Ma fino a qualche anno fa le cose erano diverse. L’unico modo per dimostrare quello di cui si era capaci, sperando di essere notati, era quello di ottenere risultati a gare e contest. Una vita dura per i rookies, a confronto con i pro riders dell’epoca.

Race Face ideò un contest aperto a tutti, che desse la possibilità anche a degli emeriti sconosciuti di farsi notare dal grande pubblico e dalle aziende: il Race Face Ultimate Freeride Challenge.

La prima edizione si svolse a cavallo tra il 2001 e il 2002, con un montepremi di 10.000$ e un contratto di sponsorizzazione da parte di Race Face in palio. Per partecipare al contest occorreva inviare un video, nel quale l’aspirante pro rider dimostrasse le sue abilità e il suo stile in 1 minuto di riprese action e 30 secondi di riprese di lifestyle. Questi video venivano selezionati e una elite di 16 video per altrettanti bikers veniva ammessa alla fase successiva del contest, che prevedeva la votazione online da parte del pubblico.

Questa edizione ebbe un tale successo da stupire anche gli stessi organizzatori. Il vincitore fu un giovane freerider che negli anni a seguire fece per diverso tempo la vita del pro, comparendo nei principali video dell’epoca e girando in mondo tra contest ed eventi. Il suo nome è Tyler ” Super T” Klassen.

Qui vediamo Super T che riceve il maxi assegno durante la premiazione a Monterey, in California, svoltasi la stagione successiva, al termine delle votazioni.

Nel 2002, in seguito alla premiazione della prima edizione del Race Face Ultimate Freeride Challenge, prese il via la seconda edizione. Stesso montepremi e stesso regolamento, e i video da esaminare arrivarono ancora più copiosi.

Sempre 16 video passarono il turno per accedere alle votazioni pubbliche. Tra questi anche il video di Cameron MacCaul, che si fece notare per la sua bravura, ma la vittoria andò a un altro giovane freerider allora sconosciuto che si guadagnò un posto nell’olimpo dei pro riders: Matt Hunter.

La seconda stagione segnò una crescita di interesse esponenziale, per cui per la terza edizione scelsero di aumentare il montepremi a 25.000$ oltre al contratto di sponsorizzazione di una anno con Race Face e vari premi messi in palio dalla stessa Race Face e anche da Giant e da Manitou.

Questa edizione la vinse Wayne Goss, forse il nome meno popolare tra tutti i pro rider usciti dall’Ultimate Freeride Challenge, ma certamente un ottimo freerider che ha calcato le scene come professionista per diversi anni.

La quarta edizione fu anche l’ultima. Si svolse tra il 2004 e il 2005. Il montepremi e i contratti restarono invariati rispetto all’edizione precedente, ma il regolamento cambiò leggermente. Per partecipare fu necessario inviare due clip action da 1 minuto ciascuna, oltre ai soliti 30 secondi di lifestyle. Il primo minuto, insieme ai 30 secondi, furono pubblicati immediatamente per la votazione pubblica, mentre il secondo minuto venne rilasciato nelle fasi delle semifinali, per aggiungere spettacolarità e per dare ulteriori prove dell’abilità di ciascun rider e facilitare la votazione. Inoltre una giuria interna assegnò altri premi per 6 nuove categorie:

Best Line – Forcella Manitou Dorado MRD X-Works
Best Air – Telaio Giant Freeride
Most Creative Stunt – Set completo Race Face Diabolus
Best Urban Assault – Telaio Giant STP
Breakout Performance by a Grom (per ragazzini fino a 13 anni) – Forcella Manitou Sherman Breakout Plus
Worst Crash – Ginocchiere, gomitiere, shorts, jersey e guanti Race Face

Il vincitore della quarta e ultima edizione è un ragazzo di soli 16 anni, che ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi di diritto una vita da pro rider. Si tratta di Kurt Sorge, vincitore della Red Bull Rampage 2012 e tra i migliori campioni di sempre in questa disciplina.

Qui Kurt con il suo maxi assegno, insieme ai vincitori delle edizioni precedenti.

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