Una giornata sul Torrenthorn

Quest’ anno non avevo ancora bigiato dal lavoro per godermi un giorno in MTB.

Non so se è così anche per voi ma le gite effettuate nei giorni lavorativi per me hanno un sapore diverso, più intenso. Oltre al godimento dell’ uscita in sè, c’ è poi un “piacevole retrogusto” che perdura anche per i giorni successivi… Lo so qualcuno mi starà tirando improperi …

La gita inizio a viverla già a casa nei giorni di preparazione. Quando seguo le previsioni meteo, cerco l’ itinerario, lo preparo sulla mappa ecc. ecc. è un po’ come se fossi già in attività. Allo stesso modo quando torno, scarico l’ auto e sistemo la bici, scarico le foto e le comincio a selezionare in Lightroom è un po’ come se stessi rivivendo ciò che già è stato…se poi il tutto è stato vissuto in una giornata perfetta, in mezzo a montagne sublimi e con gli amici giusti BINGOOOO !

E pensare che questa giornata sul Torrenthorn non è iniziata nel migliore dei modi. Canno stupidamente il luogo dell’ appuntamento con il Duca Bianco, Happykiller doveva esser della partita ma non si presenta al solito posto all’ ora prefissata e non risponde al cellulare (giustificato dall’iperstress da lavoro). I semafori sulla strada del Simplon Pass ci fanno perdere tempo. Tutto ciò però è niente.

Arriviamo a Leukerbad, e al parcheggio della funivia il Duca scopre di non avere caricato i pedali !!! Noooooo. I primi 100 mt. di dislivello li facciamo sulle scale tra il parcheggio e la funivia. Un omino ci manda in paese con indicazioni bislacche.

Intanto che aspetto constato che alle terme ci sono già un sacco di Japanes in acqua.

Su e giù…niente. Torniamo alla funivia e questa volta ci va bene. L’ inserviente dell’ impianto ci ha chiamato un tizio che si presenta con un paio di SPD ma il Duca non ha gli agganci. Poco male ha anche le placche in plastica. Per questo servizio non ci chiede un franco, ci dice solo di lasciarglieli alla biglietteria la sera: un Santo ! Saliamo finalmente…

Passato lo stress e sbarcati dalla funivia cominciamo a salire lungo una stradina di accesso agli impianti.

Il panorama è veramente incredibile. Il Monte Bianco con Grandes Jorasses e i vari satelliti sembra vicinissimo.

Ben presto la stradina finisce e si comincia a “puntare” lungo le piste da sci. Mi guardo continuamente le cime della Corona Imperiale. Le ho viste molte volte ma hanno sempre un grande fascino.

Ad un certo punto incontriamo delle capre che mi fanno morire d’ invidia, solo per la chioma…

e non perchè si divertono ad alta quota, per quello mi diverto anch’io, in altro modo, ma mi diverto !

Ci attende il tratto più duro, sono altri 300 mt. ca. di portage

Raggiunto l’ altopiano finale si risale in sella per un breve tratto

Sullo sfondo compare lo Wildstrubel che sovrasta il Gemmi Pass

Dopo un paio d’ ore arriviamo in cima a 2998 mt.

Dopo una piacevole sosta e dopo aver sistemato i pedali con delle fascette da elettricista si Takajiu:

Il fondo del primo tratto viene definito dal Duca (grande sciatore) “firnello ciclistico”…

Arriviamo sul tratto più ripido e tecnico. Sotto di noi la cresta che percorreremo.

Sono spesso fermo per scattare.

Raggiungiamo la Rinderhutte, punto di arrivo della funivia e prendiamo un single fantastico che corre a mezzacosta per chilometri.

Qualche breve risalita, tanto per non farci sentire troppo in colpa per aver pedalato poco.

Giungiamo quindi a Teugmatte e quindi Oberu. Ad un bivio si presentano due alternative:

proseguire per la Bachalp seguendo questo itinerario di Marco, oppure seguire una discesa più diretta in direzione Guttet suggerita da Salitomania (che ringrazio per la traccia). Optiamo per quest’ ultima anche perchè sono già le 15:30 e mancano ancora 1400 mt. di discesa !

Si ricomincia a godere su un sentiero dal fondo erboso divertentissimo

A Guttet si devono percorrere ca. 500 mt. di asfalto per raggiungere Wiler e proseguire su sentiero che ridiventa più tecnico.

Si passa su un antico ponte

e si riprende a scendere per l’ ultimo tratto

Si giunge quindi sul fondovalle a 600 mt. di quota. Non resta che seguire una stradina che diventa ancora sentiero sul Rodano per arrivare alla stazione di Leuk.

Attendo 10 minuti per imbarcarmi sul bus che mi riporterà a Leukerbad per recuperare l’ auto. Un’ altra bella giornata è finita ma, come detto, mi aspettano ancora altre cose da fare per gustarmela fino in fondo…

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