Usare il casco integrale per fare XC? Un’esperienza personale

Nei commenti a nostri articoli o nel forum ogni tanto si trovano delle osservazioni riguardo alla sicurezza, in particolare si parla di protezioni, ma ogni tanto salta fuori l’uso del casco integrale. 

L’utente Guxx ha postato una recensione sul MET Parachute, utilizzato da dicembre 2017 per fare giri xc, e con una front da XC. Visto che l’argomento è interessante, la riportiamo qui nella sua interezza.

MET Parachute
Certificato ASTM 1952-2032, CE, AS/NZ, US

Ho la colorazione “Black Shaded Safety Yellow Matt.

Ciao a tutti,
ho deciso di scrivere la mia opinione su questo casco visto che se ne parla un sacco dentro e fuori dal forum, sperando di esser d’aiuto a quei biker che come me mettono, o cercano di farlo, la sicurezza ai primi posti assieme al divertimento e stanno domandandosi se acquistare o meno un casco di questo tipo.

Chiedo scusa per essermi dilungato ma vorrei offrire più dettagli possibili per permettervi una vostra personale analisi, confrontando il mio modo di fare mtb con il vostro.

Qualche precisazione:

  • non sono un venditore/rappresentante, non voglio fare pubblicità;
  • la mia esperienza non aspira ad essere la verità assoluta, certi argomenti sono estremamente soggettivi e sono sicuro che molti non condivideranno il mio pensiero;
  • il MET è il mio unico casco, lo uso sempre indossato, che io mi trovi sotto il sole di agosto in piena salita sterrata o percorra un giro totalmente su asfalto, non lo sfilo mai;
  • sotto il casco indosso sempre questo scaldacollo come copricapo per proteggermi anche dagli insetti https://www.vivasport-italy.com/it/scaldacollo-multisport-confezione-2-pezzi ;
  • sono un normalissimo utente medio prossimo ai 40, non percorro molti km all’anno, sono alto 1,80 circa per 70 kg;
  • la mia unica bici è una Cube LTD Pro 29″ del 2013 http://www.chainreactioncycles.com/it/it/cube-ltd-pro-29-hardtail-bike-2013/rp-prod111951 a cui ho cambiato solo lo stem accorciandolo, sempre gommata con camere d’aria e Schwalbe Nobby Nic Performance 2,25 posteriore + Nobby Nic Performance 2,35 anteriore (pressioni 1,85/1,95 a seconda del tracciato). Mi piace utilizzarla a 360°, non m’importa di quel che può pensare la gente vedendomi, non mi spaventa star fuori mezza giornata su asfalto quando il meteo non permette il fuoristrada, mi piace tirare e faticare in salita ma anche spingermi verso i miei limiti tecnici in discesa, cercando di migliorare ogni volta e puntare il più possibile verso l’utilizzo “fun”.
  • non mi perderò nel commentare l’aspetto estetico del casco e non farò un servizio “unboxing”. Lo trovo davvero ben realizzato e dopo 9 mesi di utilizzo non riscontro alcun problema, per altri aspetti di questo genere vi rimando ad altre recensioni/videorecensioni online molto complete, io mi concentrerò sulle sensazioni alla guida e su altri aspetti che potranno farvi capire se il MET può fare al caso vostro;
  • ho 55.5 cm di circonferenza cranica e ho preferito una M (54/58 cm) anche in previsione del sottocasco ma forse avrei potuto azzardare la S (51/56 cm), L (59/62). La S pesa 670gr, la M 700gr e la L 740gr.

Quando nel dicembre scorso decisi di acquistare questo casco, lo feci con qualche dubbio sapendo che i caldi mesi estivi mi avrebbero messo a dura prova.

Cerco sempre di documentarmi a dovere prima di un acquisto, soprattutto se supera i 100€, a maggior ragione se si crede che potrebbe rivelarsi non essere l’acquisto “giusto” per l’utilizzo che se ne farebbe.

Presi in considerazione anche i Bell Super 2r/3r per la mentoniera estraibile ma il rischio sarebbe stato quello di lasciarla più a casa che montata sul casco, anche alcuni casi di rottura mi hanno fatto propendere verso il Met.

Alcuni esempi (ipotesi totalmente personali sul Bell):

  • oggi uscirò con gli amici per un giro tranquillo che faccio? La lascio a casa tanto si va con calma…
  • la mentoniera è nello zaino ma non conosco il percorso, quando potrò fermarmi per montarla? Mmm… dovrò fermare tutto il gruppo.
  • La mentoniera è nello zaino, abbiamo un buon ritmo e non mi va di fermarmi per montarla in previsione del prossimo passaggio ostico, mi prendo il rischio e vado senza.

Nonostante i dubbi e grazie anche a recensioni più o meno complete trovate in siti stranieri, mi convinco che “spendere per una maggior sicurezza sia l’Investimento”.
Allo stesso tempo mi rendo però perfettamente conto che l’utente recensore di un Met Parachute usato sì nella disciplina XC ma in Inghilterrra a quali temperature non si sa, non può risultare per me totalmente attendibile, ecco il motivo che mi spinge ora a provare ad esservi d’aiuto.

Ci siamo, il Met col fatto che rimarrà SEMPRE sulla mia testa mi metterà al riparo (spero) anche in quelle situazioni di relax dove si sottovalutano i pericoli e in cui si rischiano le peggiori cadute, oppure in quei momenti di zero lucidità dopo un’estenuante salita, dove un semplicissimo passaggio può portarci con la faccia a terra.

Guardatevi questo video, tra le varie bici è presente anche una front e osservate le cadute al min 5:06, 12:53, 13:43, 14:19, tutti con la faccia a terra:

Pensate anche alle molteplici facciate in gare di Coppa del Mondo XC maschile /femminile, sono dei Pro eppure picchiano duro, figuariamoci il sottoscritto in certi passaggi… ma anche meno, molto meno.

Ho iniziato ad utilizzare il casco in dicembre, nei mesi freddi e primaverili ovviamente tutto ha funzionato per il meglio, ne ero davvero entusiasta ma cresceva in me la curiosità nell’affrontare i mesi bollenti.
Quei giorni sono arrivati e queste sono state le mie ultime uscite a Reggio Emilia (ultimamente non ho potuto allontanarmi troppo e non è proprio il posto più fresco d’Italia in questi giorni d’estate), partito sempre a metà mattina e rientrato dopo pranzo (ignoro il perché Training Camp sballi gli orari e le quote, posso girarvi i singoli file in altro modo se vorrete verificare, i file GPX sono stati registrati con OruxMaps e sinceramente credevo di poterli allegare senza passare proprio da Training Camp):

26/06/2018 – 43km – 2.58 ore – 2,50 ore in movimento – partenza H 9:36 – Alt min 81mt Alt max 476mt – 823mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471804

27/06/2018 – 39km – 3.36 ore – 3,17 ore in movimento – partenza H 10:20 – Alt min 81mt Alt max 531mt – 767mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471805

29/06/2018 – 64km – 6.26 ore – 5.52 ore in movimento – partenza H 10:14 – Alt min 81mt Alt max 726mt – 1773mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471806

02/08/2018 – 40km – 3.11 ore – 3:01 ore in movimento – partenza H 9:00 – Alt min 81mt Alt max 447mt – 789mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471807

06/08/2018 – 35km – 3:33 ore – 3:08 ore in movimento – partenza H 9:46 – Alt min 87mt Alt max 400mt – 758mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471808

10/08/2018 – 52km – 4:45 ore – 4:12 ore in movimento – partenza H 9:08 – Alt min 87mt Alt max 727mt – 1306mt dislivello
http://tc.mtb-mag.com/traccia.php?id=471809

Conclusioni

Tornerei a fare la mia scelta? Certamente sì, nessun minimo rimpianto, qualcuno mi guarda come fossi un UFO ma non m’interessa e poi è un fatto mentale che è destinato a scemare. Certe convinzioni fanno parte di un retaggio culturale duro a morire, gente che in generale cataloga tutto il catalogabile, che si costruisce prigioni mentali dalle quali se ne guarda bene dall’evadere perché qualcuno ha detto loro che deve essere così o, ancora peggio, perché la gente chissà cosa potrebbe pensare… MEDIOEVO.

Il Parachute offre sempre molta ventilazione, non si ha mai quella sensazione di forno o soffocamento nei giorni caldi provocata anche dalla respirazione, appena si aumenta la velocità o tira un filo in più di vento subito ci se ne accorge. Ovvio, non è un casco aperto ma la differenza l’ho trovata minima. Pesa un po’ di più, circa 400/500 gr rispetto ad un casco aperto di qualità. Forse proprio per il peso nelle prime uscite ho accusato qualche dolorino muscolare al collo ma dopo qualche giornata sui pedali non è stato più un problema. Certamente la tipica postura “sdraiata” su una bici da XC ha contribuito, sarebbe andata meglio con altre tipologie di bici con posizione più eretta ma poi tutto si è risolto.

Lo utilizzo con i guancialetti meno spessi perché gli altri mi schiacciano un pelo di più il viso (in dotazione ne offrono due tipi di spessore diverso). Si fissano con due clip per lato e volendo si possono rimuovere facilmente per avere una ventilazione maggiore, a questo punto però il casco si muoverà maggiormente in senso laterale ma ciò è più che accettabile, non ho comunque avuto questa esigenza.

Una volta indossato e regolato non avverto movimenti, resta in posizione.

Il sottogola ha il sistema a doppio anello metallico per la chiusura (tipo caschi da moto), è facilissimo da aprire o chiudere anche indossando i guanti.

A protezione degli occhi utilizzo questi occhiali:
https://www.gloryfy.com/it/shades/816/devil-green_g3.html?sub=sportstyle&showboxofglory=ok

Le bacchette entrano bene sotto il casco e non avverto pressioni, restano stabili ma tendono nel molto sconnesso ad avanzare un centimetrino sul naso, probabilmente perché non hanno elementi in gomma antiscivolo, comunque lo facevano anche prima che comprassi il Met.

Questo casco offre un ottimo campo visivo, la visiera è regolabile e sulla fronte ha un cuscinetto in gel pensato per aiutare a rinfrescare, non si appiccica alla pelle e dovrebbe favorire l’eliminazione laterale del sudore. Non posso dire se funzioni o meno visto che uso il sottocasco.

Tenete presente che indossando un integrale e quindi anche il Met, dovrete usare lo zaino con sacca idrica per bere, si riesce invece ad alimentarsi con barrette e tutto ciò che abbia dimensioni decenti, non ho mai provato col panino al salame. Credo sia difficile espellere saliva o muco dal naso mentre si pedala (se a qualcuno riesce è un mago ). Gli interni sono in neoprene (credo) e comunque fatti con un materiale facilmente pulibile.

In punta la mentoniera ha delle griglie che oltre a permettere l’afflusso dell’aria, riparano la bocca dagli schizzi di fango e insetti.

In dotazione si ha anche il supporto per il fissaggio della Cam, si integra nel casco sfruttando una bocchetta e offre una suerficie piatta su cui posizionare l’adesivo di fissaggio della camera ma non ho esperienza in merito visto che non la posseggo, troverete online molti video.

Il casco è Made in Italy (Talamona – Sondrio) ma prodotto in Cina.

Avrei sicuramente potuto far meglio, avrò anche dimenticato di parlare di alcuni particolari o descritto in malo modo la mia esperienza, se avete dubbi o desiderate ulteriori chiarimenti chiedete pure, cercherò di soddisfarvi.

Spero che questa discussione non si trasformi nella solita diatriba Met/Bell/Fox ecc ecc… di cui il Forum è pieno.
Sono tutti indubbiamente ottimi prodotti, è l’utenza a cambiare con il proprio personalissimo modo di fare mtb. Tocca ad ognuno di noi fare le proprie scelte, leggendo e documentandoci facendo anche fatica, nessuno può dirci quale sia la soluzione ideale al nostro problema.

Magari semplicemente la discussione cadrà nel dimenticatoio, pazienza, io la mia scelta l’ho fatta.

Buone pedalate a tutti.

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