Sono passati più di dieci anni da quando sono stato per la prima volta in val Venegia e, nonostante il giro sia abbastanza corto, me lo ricordo come uno dei più belli mai fatti, almeno panoramicamente. Si tratta di un bel giro ad anello, non troppo impegnativo se non per l’ultimo sentiero dopo malga Juribello, ma altamente spettacolare, si pedala infatti sempre sotto le imponenti creste delle pale di S. Martino.
Ci sono poi stato solo un’altra volta, facendo il giro delle pale di S. Martino sfruttando la funivia della Rosetta, itinerario molto più lungo e impegnativo e ancor più spettacolare.
E’ qualche anno che vedo delle belle foto dello stesso mio giro ma in versione invernale, la val Venegia viene infatti sempre battuta, durante l’inverno, per permettere il passaggio degli escursionisti diretti alla baita Segantini, ma non ho mai avuto, finora, la possibilità di farlo.
L’altro giorno mi scrive l’amico Carlo, compagno di tante gite più o meno estreme, proponendomi proprio la val Venegia. Visto che domenica 3 dicembre si teneva in tutto il mondo il Global fat bike day 2017, quale occasione migliore per festeggiarlo se non con uno dei più begli itinerari invernali d’Italia?
Ci mettiamo d’accordo con qualche amico che non teme il freddo intenso di queste giornate e domenica mattina ci troviamo in 8 al parcheggio del centro visitatori di Paneveggio.
Ci sono anche Laura e Simona a rappesentare il gentil sesso, sono sprovviste di fat bike (per poco probabilmente, visto come si sono divertite in questa giornata), cosi riempio la macchina con tutte le mie fat e gliene presto volentieri una a testa.
Alle 9 siamo pronti a partire e ci avviamo sulla strada forestale imbiancata. La temperatura è di meno 11 gradi ma ci riscaldiamo subito visto che si parte in salita. Dopo un breve tratto in asfalto, eventualmente evitabile con un bel sentiero in leggera salita dal’altra parte del torrente che però in questo momento, vista la recente nevicata, non è battuto, si arriva al parcheggio della val Venegia.
Da qui ci sarà solo neve fino alla fine dell’itinerario sotto le nostre ruote, ma il sole è ancora nascosto dietro alla cresta delle Pale e la temperatura si è abbassata ancora, siamo a meno 17 gradi!
Noi però siamo vestiti bene, la strada continua ad essere in leggera salita e il panorama che vediamo davanti ai nostri occhi comincia a scaldare i nostri cuori!
Sgonfiamo le gomme in modo che facciano la maggior presa possibile sulla neve (incredibile come anche solo 1-2 decimi di bar possano fare la differenza) e continuiamo sulla bianca strada.
Adesso è anche uscito il sole e si comincia a stare bene.
Il paesaggio intorno a noi è veramente megnifico, è nevicato solo un paio di giorni fa e il freddo ha mantenuto tutta la neve sugli alberi.
Ci avviciniamo sempre di più alle Pale, non sono neanche le 11 e il sole già tramonta dietro il Cimon, accidenti sembra di essere in Lapponia con pochissime ore di sole!
Adesso la strada diventa un sentiero battuto solo da qualche escursionista e cicloalpinista, ma non essendo ripida si riesce a stare quasi sempre in sella.
Dopo qualche tornante, ecco che il sole esce di nuovo da dietro le alte montagne, creando bellissimi effetti di ombre sulla neve.
Nonostante la temperatura molto bassa, il sole scalda e adesso si sta molto bene.
Procediamo in ordine sparso, davanti chi riesce a pedalare per quasi tutta la salita, e dietro chi è meno allenato e preferisce spingere di più la bici.
Mi fermo qualche minuto per godermi lo splendido panorama e mangiarmi un panino seduto sulla neve mentre arrivano gli altri amici.
Ultimo tornante e ormai siamo nelle vicinanze della Baita Segantini.
Il rifugio è chiuso, ma ci ritroviamo tutti li per goderci il sole, il panorama a dir poco spettacolare e per scattare la classica foto di gruppo.
Ci attende adesso una bella discesa fino al passo Rolle.
Davanti a noi si apre il panorama verso il Colbricon e in lontananza le dolomiti del Brenta.
L’ultimo tratto scendiamo sulla pista da sci, con gli sciatori che ci guardano a bocca aperta!
Pausa pranzo con molta calma a passo Rolle, adesso al sole si sta benissimo, riusciamo infatti anche a mangiare all’aperto e poi ripartenza per l’ultima parte del giro, la discesa verso malga Juribello e poi Paneveggio.
Questa è la parte più “selvaggia” del giro, infatti qui il sentiero è battuto solo da qualche ciapolatore e la neve è ancora abbastanza fresca, ci tocca perciò fare dei tratti spingendo le bici anche in discesa.
Ma l’ambiente è veramente bello, il sole splende e noi ce la godiamo tutta camminando con calma nella neve!
Qualcuno prova a stare in sella, le cadute in neve fresca si sprecano e il divertimento è alle stelle.
Dopo malga Juribello si entra nel bosco, ma prima ci fermiamo per dare un’ultima occhiata al Cimon della Pala.
Adesso il sentiero è battuto bene e scendiamo veloci fra gli alberi con grande divertimento. L’ultima parte è all’ombra e con dei tratti in piano, qui dobbiamo fare ancora qualche metro a piedi, ma ci godiamo il bosco incantato e ancora tutto bianco.
Alle 16, come preventivato, siamo alle auto. La temperatura è già riscesa sotto i meno 10° , ma siamo tutti molto contenti per il bellissimo giro in val Venegia, non lungo, circa 21 km e 700 metri di dislivello, ma veramente panoramico e divertente. Le difficoltà di questo giro cambiano in base alle condizioni della neve, che possono essere completamente diverse anche solo da un giorno all’altro. Ci sono infatti tornato dopo tre giorni ed era tutto diverso. Solo il sole e i fantastici panorami erano gli stessi, sempre bel tempo e senza una nuvola, ma il giorno prima c’è stato il vento che ha modificato tutto: la salita era tutta pedalabile e ben battuta, alla baita Segantini c’erano 10 gradi in più, gli impianti da sci erano chiusi e siamo potuti scendere sulla pista, invece il sentiero verso malga Juribello era stato cancellato completamente dal vento, perciò abbiamo dovuto orizzontarci con il gps e a vista fino all’inizio del bosco.
In generale comunque, dopo qualche giorno dall’ultima nevicata, il percorso è sempre ben battuto e pedalabile, in val Venegia dai gatti delle nevi e dagli escursionisti, a malga Juribello da scialpinisti e ciaspolatori.
Come d’estate, anche d’inverno uno dei giri più belli che si possano fare. Anzi, con la neve è ancora più bello!