La storia di un individuo non è che il flash di una sinapsi in confronto all’evoluzione e ai cambiamenti della terra si cui corriamo con le nostre bici. Ad esempio, questo scorrere del tempo ha permesso moti della crosta, le glaciazioni e altri avvenimenti che hanno permesso alla natura di creare la Flathead Valley come un ambiente vario e ideale per la mountainbike. Ad una quota di circa 1000 metri, Whitefish, Montana è nascosta nella parte più a Nord di questa valle.
Inizialmente Whitefish era una florida comunità fondata su agricoltura, allevamento, raccolta di legname e la ferrovia. Attualmente la località è considerata la porta per il Glacier National Park e vive principalmente di turismo.
Abbiamo sentito che l’inverno qui porta la migliore neve per gli amanti degli sport invernali, ma eravamo curiosi di scoprire cosa queste montagne avevano da offrire durante i caldi e languidi giorni della tarda estate. Con il vantaggio di trovarsi vicino al confine col Canada e di offrire un sacco di attività ricreative all’aria aperta, Whitefish, MT ci ha piacevolmente sorpresi con dei giri in mtb tra i più divertenti dell’anno. E lo dico senza nemmeno essere stato al bikepark locale.
Abbiamo subito scoperto uno dei nosti posti preferiti alla zona freeride alla Spencer Mountain. La varietà di generi di sentieri era sorprendentemente fenomenale. Da curati elementi fatti a mano a sezioni grezze, ripide e tecniche, questo paradiso del downhill ci avrebbe potuto tranquillamente intrattenere per tutta l’estate. Spencer Mountain sembrava veramente incarnare le radici del freeride, anche se altri sentieri in quest’area sono disegnati con un approccio più trailbuilding.
Durante il tempo trascorso a Whitefish, siamo a malapena riusciti a grattare la superficie di tutto quello che il cortese paese ha da offrire, specialmente quando si tratta di familiarizzare con i tanti sentieri nei paraggi. Sembra che ci siano laghi cristallni rintanati in ogni angolo delle montagne avvolte da così tanti sentieri.
I singletrack sono seducenti e generosi. Abbiamo passato alcuni dei nostri giorni pedalando sotto il vasto cielo del Montana attraverso sentieri costruiti strategicamente che aiutano a completare un po’ del Whitefish Trail, che al momento copre 40 miglia di sentieri ricreativi, un progetto che si propone di aumentarle a 55. Miglia di sentieri lisci e flow che rendono questo sistema una goduria per tutti.
Non mancheranno mai i posti in cui pedalare, considerato che la crescita della scena mtb e gli affari locali sono supportati dalla camera del commercio e dal consiglio comunale assieme a numerosi altri affiliati.
Era bello scoprire direttamente il coinvolgimento ed il supporto della comunità durante le conversazioni, ascoltando parlare di piani per l’espansione dei sentieri e trovandone di nuovi. Anche con una comunità così e segni di attività recente sui sentieri, questi non erano affollati. Era come se fossimo gli unici a conoscere questo posto segreto e incredibile.
Appena si lasciano strade e parcheggi, si avvertivano gli effetti di quello che ci si trovava intorno. I rami degli imponenti sempreverdi erano attraversati da sottili raggi di sole che creavano una diafana foschia che permeava l’intera foresta. Per tutto il tempo, l’unica cacofonia era quella derivante dai copertoni sul sentiero sotto di te.
Per mettere tutto in una definizione da dizionario, quella di Whitefish sareppe quacosa del tipo “Lascia i rider con un sorriso a trentadue denti sul volto, euforia e un’enorme voglia di tornare sui sentieri”.
Informazioni sul progetto ProjektRoam:
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www.gravityrideguide.com
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