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Dopo diversi spyshot che per mesi hanno fomentato la curiosità del pubblico, ecco svelata la nuova arma da discesa di Rocky Mountain. Quello delle lunghe escursioni è stato un segmento molto importante nella storia del marchio canadese, che ormai da anni non presentava un modello di riferimento. Grazie alla Maiden, RM rientra in questo segmento in grande stile, con una bici progettata e sviluppata con l’ausilio di rider come Thomas Vanderham, che racchiude tutto il know how dello storico brand della foglia d’acero.
Il telaio della Maiden è interamente realizzato in carbonio, compresi il carro e la biella. La tecnica di lavorazione del carbonio è la collaudata Smoothwall, che consente di eseguire lavorazioni estremamente precise anche all’interno del telaio. Le tipologie di fibre impiegate variano in base alle zone del telaio. Il passaggio dei cavi è completamente interno e sempre all’interno del telaio è possibile alloggiare la batteria del sistema di cambio elettronico Shimano Di2, dato che la Maiden è compatibile con questa tecnologia.
Il telaio inoltre offre delle protezioni integrate come i respingenti per la forcella, la protezione del tubo obliquo, il batticatena e un parafango per l’ammortizzatore. I perni sono maggiorati e con sistema interno di expander e prendono il nome di Pipelock Collet System. I cuscinetti adottati sono Enduro MAX, quindi oversize.
Il sistema di sospensione Smoothlink, basato su un Virtual Pivot con giunto Horst, è stato ottimizzato per la destinazione d’uso della Maiden: la discesa. Mette a disposizione 200mm di corsa. I tecnici Rocky Mountain dichiarano di aver sottoposto ai loro test un elevato numero di sistemi di sospensione per capire effettivamente cosa volessero applicare sulla Maiden. Hanno quindi applicato il loro concetto di sospensione Smoothlink concependolo in modo da offrire i pregi dei migliori sistemi, con un cinematismo bilanciato e funzionale. Il risultato è un rapporto di compressione medio, che parte piuttosto basso per offrire sensibilità ai piccoli urti per poi aumentare diventando nettamente progressivo, per contrastare i fondo corsa. In generale il rapporto di compressione consente di utilizzare molle leggere, lasciando quindi molta sensibilità alle regolazioni idrauliche dell’ammortizzatore.
Grande attenzione è stata posta sull’efficienza in pedalata, ottenendo un livello di antisquat pari al 140% in configurazione 27.5 e del 100% in configurazione 26. Si perchè la Maiden si può utilizzare sia con ruote da 26″ che con ruote da 27.5″, grazie al sistema Equalized Wheel Concept, che consente di modificare i principali punti di contatto del telaio con i componenti dedicati alle 26″, per ottimizzare geometrie e funzionamento del mezzo. Il primo punto modificabile è quindi l’attacco del perno della ruota posteriore sul carro, che prevede due sedi, ciascuna dedicata a un diametro ruota. Il secondo punto modificabile è la base del tubo di sterzo, che grazie a un distanziale permette di adattare la differente lunghezza delle forcelle da 26″ rispetto a quelle da 27.5″. Inoltre la Maiden offre il sistema Ride-4 che già conosciamo su altri modelli di Rocky Mountain e che, grazie alla rotazione del supporto quadrato sui cui è ancorato l’ammortizzatore, permette di modificare l’assetto geometrico del telaio intervenendo soltanto in modo marginale sulla curva di compressione del cinematismo.
Altro aspetto al quale gli ingegneri Rocky Mountain hanno riservato gran parte dei loro test in fase di progettazione è l’efficienza della sospensione durante la frenata, aspetto decisamente importante su una bici da discesa. Grazie al particolare posizionamento degli snodi, il fulcro virtuale della sospensione subisce un elevato spostamento dal posteriore della bici fino all’anteriore durante l’escursione, ottenendo un valore di anti rise della rotazione della pinza il più basso possibile (35%) e un basso valore di trasferimento inerziale della forza di frenata. Ne deriva un comportamento il più neutro possibile della sospensione durante la frenata, sia in compressione che in estensione. Questa caratteristica del cinematismo Smoothlink prende il nome di Autonomous Braking.
In questo video, realizzato da Matty Miles della Anthill Films e con la fotografia curata da Sterling Lorence, vediamo in azione la Rocky Mountain Maiden in mano a Thomas Vanderham.
Geometrie
Allestimenti
Prezzi
La Rocky Mountain Maiden sarà commercializzata a partire da fine Ottobre. Non appena disponibile, pubblicheremo il listino prezzi per l’Italia. Di seguito il listino in Dollari statunitensi come primo riferimento.
Unlimited: $10.499
World Cup: $6.999
Pro: $5.499
Park: $4.499
Telaio: $3.999
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