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Conoscete Hoshi Yoshida per le bellissime fotografie che pubblichiamo nelle nostre gallery degli eventi di DH World Cup. Hoshi ha una passione per la fotografia che va oltre il reportage fotografico, alla ricerca dei dettagli che raccontino emozioni, che svelino il punto di vista dell’uomo dietro all’obiettivo, portando chi guarda la fotografia a sentirsi parte della scena, osservatore discreto di quella frazione di tempo fissata in uno scatto e dilazionata all’infinito.
In questo progetto Hoshi abbandona l’attrezzatura digitale per svelare la magia racchiusa nell’attrezzatura analogica. Una macchina Leica M6 dotata esclusivamente di un obiettivo Summilux da 35mm a lunghezza focale fissa, che imprime i suoi scatti su una pellicola Ilford XPII 400 per bianco e nero. Il messaggio di Hoshi è che con l’attrezzatura analogica, avere abilità non è necessariamente garanzia di successo. La fotografia analogica è arte, e con l’arte non basta avere abilità tecniche, ma sono diversi i fattori che prendono parte. A volte è anche la fortuna a intervenire, non solo nel rendere affascinante un errore di messa a fuoco o una compensazione tra velocità dell’otturatore e apertura del diaframma… ma anche nel fare in modo che i 36 scatti a disposizione non finiscano nel momento cruciale.
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