Visita a Rose

In occasione della presentazione della nuova X-Lite abbiamo fatto visita anche alla sede di Rose, a Bocholt, in Germania, a pochi kilometri dal confine con l’Olanda. Per noi è stata una replica, in quanto ci eravamo stati già 5 anni fa (“come passa veloce il tempo” -cit.-). Non è cambiato molto, ma vi riproponiamo una carrellata di foto per mostrare come lavorano in Westfalia e come vengono assemblate le bici che si comprano online.

Si comincia dall’arrivo della materia prima, innanzitutto i telai, dall’oriente, dove vengono prodotti per Rose da un terzista.

Idem per la componentistica, che viene stoccata in attesa dei montaggi. Considerate che il picco delle vendite e dei montaggi avviene a Marzo-Aprile, quindi il magazzino viene riempito per bene ora, in previsione. Ogni scatolone e prodotto viene disimballato e controllato. Tranne l’alta gamma Shimano (Dura-Ace è prodotto in Giappone) per cui ci è stato detto che “non ne vale la pena, non abbiamo mai avuto un problema in 30 anni“.

Rose è anche Mailorder, tra i più grandi di Germania e d’Europa, quindi a Bocholt è presente anche l’immenso magazzino di tutto quello venduto online. E prima per posta: Rose è nata come negozio nel 1907 proprio a Bocholt grazie ad Heinrich Rose, con lo slogan “il più piccolo negozio in città“, per poi darsi alla vendita per posta.

Il magazzino è tenuto in modo caotico, ovvero in cui tutto è stoccato in modo casuale. Avete letto bene, una volta che l’operatore riceve l’ordine, è un computer che gli indica il percorso più breve da fare per recuperare tutta la merce che gli servirà. Ed il percorso più breve è quello calcolato in un magazzino in cui la merce è posizionata in modo casuale. Con la sola distinzione degli articoli più o meno richiesti. Quelli meno richiesti sono in un’ala apposita, o negli scaffali più alti.

La merce che viene spedita va direttamente all’imballaggio, mentre quella che viene utilizzata per i montaggi prende la direzione del piano superiore

Anche qui i telai sono tenuti in modo casuale, quindi negli scaffali si trovano telai da Bdc accanto a quelli da DH, pronti ad essere estratti per il montaggio

Un operatore mette su un carrello tutti i componenti scelti dal cliente per il montaggio della propria bici (i montaggi Rose sono personalizzabili) e lo porta nell’area di montaggio, dove un meccanico provvederà ad assemblare il tutto.

Ogni bici è montata per intero da un solo meccanico. Questo per non rendere ripetitivo il lavoro e far sentire ogni bici come la “propria” creazione ad ogni meccanico. I meccanici vengono formati internamente.

Ogni postazione è una piccola officina attrezzata con tutto il necessario. Tante piccole officine-botteghe una accanto all’altra

In un reparto attiguo vengono montate le ruote. Quelle non preassemblate. Il montaggio viene preparato manualmente, effettuato a macchina e quindi rifinito a mano.

Le ruote vengono montate anche di nastro e copertoni scelti. A mano, con l’ausilio di una macchina per posizionare i nastri sui cerchi. I due operatori addetti a questa fase erano quelli col fisico più da bodybuilder

Le bici praticamente pronte vengono infine portate ad una postazione dove vengono controllate prima di essere “timbrate” come pronte. E vengono pure pesate!

A questo punto vengono smontate per l’imballaggio e coperte con le protezioni per la spedizione.

E quindi infilate negli scatoloni. A questo ci pensa un operatore addetto a questa fase da 23 anni.

Una volta pronto l’imballo vengono portati al piano inferiore per la spedizione, assieme a tutti gli altri pacchi pronti per la spedizione. Ogni pacco viene provvisto di codice a barre per la tracciatura. Quindi passata su scanner tipo cassa del supermercato, imballata tutta assieme per l’ordine e messa su un nastro trasportatore

Caricata sui camion direzione clienti.

Parte della merce viene anche portata al gigantesco Bike Town, il negozio Rose di Bocholt. Una struttura su 3 piani dove è possibile provare abbigliamento  e bici. Anche in indoor tanto è grande. Qui si è svolta la presentazione della X-Lite.

 

Presentazione conclusasi con il tradizionale giro in bici. Con l’incombente tempesta Friederike che ci ha regalato pioggia, vento e grandine (foto di Irmo Keizer).

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