La scorsa settimana abbiamo trascorso qualche giorno nella California settentrionale per visitare alcune aziende del posto. La prima che vi presentiamo è Ibis, basata a Santa Cruz. Il marchio fu fondato originalmente da Scot Nicols, nel suo garage di Mendocino (CA), nel 1981. Anche se in tutti questi anni Ibis ha costruito telai in titanio, acciaio e alluminio, ora produce esclusivamente usando il carbonio. Eccovi le foto del loro quartiere generale.
Per chi non lavora da Ibis, il loro motto è “Pedala di più e lavora di meno”. Per i loro lavoratori, invece, è “Pedala di meno e lavora di più”. È una battuta che però ha del vero, dato che quasi tutti quelli che ci lavorano sono dei fanatici della bici.
Qui Ibis testa ogni telaio.
Quello che tiene insieme il telaio.
Carri posteriori pronti per essere assemblati.
Eccentrici del DW-Link.
Eccentrici montati.
Pezzi delle Ripley.
Design macabro, magari prossimamente su una Ibis?
Ibis ha un sacco di bici interessanti in una specie di museo che sta per essere ultimato.
Addentrandoci nel museo, vediamo un vecchio divano con su un telaio originale Mojo comodamente adagiato.
La Szazbo è stata prodotta a metà degli anni 90, e aveva la sospensione chiamata Sweet Spot (TM) progettata da John Castellano, con ben 127 mm di escursione.
Alla fine degli anni 90 Ibis produsse un’edizione limitata di single speed in acciaio, una per ogni lettera dell’alfabeto. I clienti potevano scegliere un nome da mettere sul tubo orizzontale. Questa è quella di Scot Nicols, chiamata Heywood.
La Silk Ti era una softtail senza snodi, costruita intorno al 2000, con 4.4 cm di escursione.
La Tranny di Anne-Caro Chausson con verniciatura custom e gli anelli olimpici. La francese vinse la medaglia d’oro in BMX alle olimpiadi di Pechino.
Alibi hardtail. Una delle poche bici in alluminio di Ibis.
Il trial aveva un grande seguito negli anni 80 e Ibis ha costruito tante bici per questa specialità. Questa Trials Comp ha un bash guard in magnesio e ruote da 24″/20″.
Il Mule era la prova del concetto dei doppi eccentrici che sarebbero poi stati usati sulla Ripley. Questo è uno dei primi prototipi.
Ibis si era concentrata molto sulla costruzione dei telai in titanio durante gli anni 90.
Una visione d’insieme: un sacco di cartoni pieni di bici pronte ad essere spedite in tutto il mondo.
Sito: www.ibiscycles.com
Traduzione di Marco Toniolo.
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