Diretur in pericolo - foto di Adrian Marcoux

Whistler X0 experience, DH

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Diretur in pericolo - foto di Adrian Marcoux

Seconda giornata di bici con il nuovo gruppo X0, questa volta dedicata esclusivamente alla discesa. Si cambia la bici, passando ad una Devinci Wlsn nuova di pacca dalla colorazione giallo acceso e montata completamente X0, più Boxxer Worldcup e Vivid a molla. Pedali flat Truvativ Holzfeller, con pins perfetti per le mie scarpe 5.10, e tanta voglia di provare questi famosi sentieri di Whistler.

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Per iniziare con calma la giornata mi trovo in gruppo insieme a Sam Peridy, simpatico giornalista francese di VTT Magazine, ex racer, Jordey Lunn, che avrete sicuramente visto in qualche film di The Collective, e Steve Smith, downhiller di worldcup che proprio ieri ha vinto il Canadian Open davanti a gente come Neehling e Danny Hart. Bici nuova, sentieri mai visti e 3 razzi in giro con me. Diciamo che sono nervoso.

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Da sx: Jordey Lunn, Steve Smith e me

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Facciamo un giro di riscaldamento sulla B-line e subito si comincia con praboliche, doppi piccoli drop e tanta velocità. Ok, riscaldati, pronti via, si ritorna su e Jordey ci porta su alcuni sentieri “double diamond”, i più difficili, bagnati e radiciosi del bike park: arranco, barcollo, ma non mollo, fin quando non mi trovo di fronte ad una rocciona ripida, bagnata, seguita da un atterraggio in contropendenza con sassi e radici (bagnati pure loro), una curva verso sinistra e un bell’albero sulla destra. Essendo ovviamente l’ultimo della truppa faccio un fischio ai miei accompagnatori che mi stanno aspettando e convinco Steve a dirmi che linea prendere per non rompermi l’osso del collo. Roll in… suspence… la Devinci si mangia via le difficoltà, la Boxxer  fa il suo bel lavoro senza affondare più di tanto e le Maxxis Minion si piantano nella fangazza e ne vengo fuori senza tanti problemi. Sospiro di sollievo.

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Anzi, più che un sospiro di sollievo si tratta di adrenalina che mi rende euforico e allora giù a manetta e di nuovo su per altri sentieri. La fifa diventa sempre di meno, il divertimento aumenta e comincio ad apprezzare l’affidabilità della bici e dei componenti. Da notare che i freni X0 sono esattamente gli stessi che ho usato ieri per il giro XC, solo che questa volta i dischi sono entrambi da 203mm. Allo stesso modo la guarnitura in carbonio è la stessa di ieri, se si eccettua la monocorona da 36 e ovviamente il tendicatena e il chainguide X0 progettato insieme alla MRP, acquistata recentemente da Sram. Diverso è invece il deragliatore posteriore, studiato per la DH: tiene infatti la catena bene in tensione e vicino al pacco pignoni (11-25): in discesa si nota subito come la bici sia silenziosa, grazie anche a due adesivi di gomma incollati sui foderi della Wlsn.

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La cosa che comunque mi piace di più di tutto il gruppo X0, ieri come oggi, è che non si nota, una volta che si pedala. Nel senso che funziona, il che non è scontato quando si fanno circa 15 discese su un terreno impegnativo come quello di Whistler. Il cambio posteriore funziona sempre preciso e veloce, senza bisogno di resettarlo durante la giornata, i freni non cambiano il punto di inizio della frenata e non danno cenni di cedimento anche quando sono tirati per lungo tempo durante le discese ripide.

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Per tarare forcella e ammo abbiamo a disposizione i meccanici di Sram che non si tirano indietro neanche se devi cambiare la molla perchè troppo morbida (per Sam Peridy), fra una bici di un giornalista e quella di qualche pro che bazzica in zona.

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A proposito di pro, é difficile dire chi non sia a Whistler in questo momento. A parte i canadesi che sono a casa loro, come Steve Smith e Matt Hunter qui sotto, ho visto in fila per la seggiovia Lopes, Chausson, Lacondeguy, Semenuk e tanti altri. Crankworx è davvero l’evento clou della stagione, se si eccettuano i mondiali che quest’anno si terranno a Champery in Svizzera.

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Se non sono più veloce dei pro, sono perlomeno abbastanza in forma da durare più a lungo della maggior parte dei giornalisti presenti, così mi sparo diverse discese da solo tentando di chiudere i doppi con un po’ di stile. Prova che ti riprova comincio pure a divertirmi, se arrivo corto, avendo una bici da DH, non esplodo ma tiro diritto con nonchalanche. Alle 17:15 capitolo anche io, stanco ma molto soddisfatto della bella giornata.

Devo anche dirvi che qui gli orsi pascolano nei prati come da noi le vacche. Ne ho visti almeno 3, di cui uno sotto la funivia:

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