World Cup 4X Fort Williams, il report

Si è da poco conclusa la seconda prova di World Cup 4X, che ha piantato le tende a Fort Williams, ai piedi del Ben Nevis, la celebre montagna scozzese.
Roger Rinderknecht e Anneke Beerten hanno colto la piena affermazione. Il potente atleta elvetico grazie a un pizzico di fortuna in finale, la graziosa olandese in virtù di classe, grinta e malizia.
Con un clima decisamente mite e soleggiato, piuttosto raro da quelle parti, sulla collaudata pista di 410 metri di sviluppo, con un dislivello negativo di 50 metri, caratterizzata da un settore centrale roccioso, il “rocky garden”, dove non erano molti a osare il “crossover” in curva per evitarlo.

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David Graf in plastico “crossover” nel “rocky garden”

Come quasi tutte le piste da 4X, anche qui l’abbrivio dal cancelletto di partenza era fondamentale, perchè dopo il primo rettilineo di whoops si doveva rilanciare in curva a sinistra, in leggera salita, dovendo scegliere una traiettoria di compromesso. Esterna veloce con meno pendenza, ma più lunga. Interna più ripida e lenta, ma decisamente più breve. Poi u piccolo drop, curva secca a destra e “rocky garden” con traiettoria esterna sui sassi o interna a sinistra con l’ardito “crossover”. Quindi whoops in discesa, veloce curva a destra, altra serie di whoops, curva a sinistra e ultimi due drop prima della finish-line.
Pista dove è sempre difficile superare, se non all’entrata di curva, ingaggiando inevitabili contatti più o meno rudi (guarda il video del tracciato realizzato da DirtTV).

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Tomas Slavik, campione 4X in carica

I primi a dare spettacolo sono stati i Men, che essendo molti più numerosi delle Women necessitavano di un numero più elevato di batterie eliminatorie. Presenti i primi 19 rider della classifica provvisoria di Coppa, che salutavano il rientro alle competizioni di Rafael Alvarez de Lara, Campione del Mondo 4X nel 2008 in Val di Sole, qui in Scozia in sella a una Yeti.
Le prime heat scorrevano rispettando i pronostici, con gli atleti più forti facilmente qualificati.
Sorprese agli ottavi, che vedevano l’uscita anticipata di Guido Tschugg (Ghost Factory Racing Team), che entrava troppo stretto alla corda della prima curva, uscendo lento e larghissimo e venendo comodamente infilato dagli avversari.
Stessa sorte per Rafael Alvarez de Lara, partito non bene dal cancelletto e incapace di prodursi in un efficace recupero.
Ai quarti capitolava il ceco Kamil Tatarkovic, che in Sud Africa si era piazzato nono.
La prima semifinale premiava il ceco Tomas Slavik, Campione del Mondo in carica, seguito da Roger Rinderknecht, Jared Graves, che ricordiamo vincitore in Sud Africa, e Romain Saladini, sempre molto spettacolare e, benchè francese, osannato dalla numerosa folla assiepata a bordo pista come fosse l’idolo di casa.

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Jared Graves

Seconda semifinale caratterizzata dalla collisione alla penultima curva tra altro due esponenti della Repubblica Ceca, Michal Prokop e Michael Mechura, che termineranno nell’ordine preceduti dallo svizzero David Graf e dall’olandese Joost Wichman (Team RSP 4 Cross).
La “finalina” di consolazione per il quinto posto portava bene a Graves, con un generoso Saladini penalizzato da una foratura alla ruota posteriore, ma comunque applauditissimo per la sua spregiudicata condotta di gara.

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Romain Saladini in azione

Finale che si preannunciava elettrizzante, con un cancelletto che schierava quattro dei primi sei atleti della classifica di Coppa. Roger Rinderknecht, Tomas Slavik, Joost Wichman e David Graf.
Holeshot dell’olandese Wichman, che si presentava ben lanciato nel “rocky garden” ma esitava nel lanciarsi nel “crossover”, impuntandosi e cadendo, con la sua bici che rimbalzava dalla parte opposta della pista andando a colpire e disarcionando Tomas Slavik, fino a quel momento secondo. Del parapiglia ne approfittavano senza tanti indugi Roger Rinderknecht e David Graf, un po’ attardato dovendo evitare Wichman.

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Appena tagliato il traguardo, Rinderknecht era sorpreso ma ovviamente felicissimo. “Sono molto contento, in tutte le manche ho guidato sempre bene, senza commettere errori. Qui però ho avuto fortuna, senza la caduta dei miei avversari non avrei vinto. Ma questo è il 4X, affascinante e crudele, dolce e spietato”.

Classifica Men
1. Roger RINDERKNECHT (SUI)
2. David GRAF (SUI)
3. Tomas SLAVIK (CZE)
4. Joost WICHMAN (NED)
5. Jared GRAVES (AUS)
6. Michal PROKOP (CZE)
7. Michael MECHURA (CZE)
8. Romain SALADINI (FRA)

Le Women al via erano soltanto undici. Tra di loro anche la nostra Alia Marcellini, eliminata però nella prima heat.
Prima manche fatale anche all’atleta di casa Fionn Griffiths (Team GR), tradita da una foratura nel “rocky garden” e giunta terza (ricordiamo che si qualificano sempre i primi due di ogni manche).
In semifinale salutava la compagnia anche l’avvenente tedesca Steffi Marth.

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Anneke Beerten

Finale appannaggio della favorita, l’olandese Anneke Beerten (Milka TREK Mtb Racing Team), che però doveva dare fondo a tutto il suo mestiere per superare con decisione poco prima del “rocky garden” la locale Joey Gough, autrice di una sorprendente partenza. “Credo fossero otto o nove anni che provavo a vincere su questa pista, senza mai riuscirci – la Beerten a fine gara. “Oggi sono contentissima della mia vittoria, è andato tutto a meraviglia”.

Classifica Women
1. Anneke BEERTEN (NED)
2. Joanne GOUGH (GBR)
3. Lucia OETJEN (SUI)
4. Céline GROS (FRA)
5. Melissa BUHL (USA)
6. Steffi MARTH (GER)
7. Luana Maria DE SOUZA OLIVEIRA (BRA)
8. Nichola ANDERSON (GBR)

Il circus del 4X si riunirà fra sette giorni in Austria, a Leogang, una vera Mecca del mtbiking.

Tutte le foto di questo articolo sono state realizzate da Hoshi Yoshida.

Qui, invece, la fotogallery di immagini realizzate da Colin Meagher.

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