Il terzo appuntamento di World Cup DH si è svolto sulla pista di Vallnord, località sciistica del Principato di Andorra situata a circa 2.000 metri di altitudine.
Tracciato molto impegnativo, lungo 2.500 metri, con una prima parte più filante (pittoresco il passaggio su un ponte a cavallo della sottostante pista da sci), una parte centrale abbastanza tecnica – densa di radici, canali, buche e settori scoscesi, dal fondo incoerente, con parecchie contropendenze, dove ogni incertezza si pagava in secondi di ritardo – e una parte finale che percorreva la pista da sci.
Cedric Gracia ha comunicato che questa é stata la sua ultima gara di DH e che da ora si dedicherà solo all’enduro.
Junior
Bel sesto posto di Gianluca Vernassa
Women
A inaugurare le discese, come sempre, sono state le damigelle.
Maiuscola prestazione di Myriam Nicole (Team Commençal – Riding Addiction), che nonostante il 29esimo tempo in qualifica, riusciva a completare il tracciato con un rimarchevole 4:59:228, tanto da rimanere incollata sulla “hot seat” fino allo start di Rachel Atherton (Team GT Factory Racing), solo seconda in qualifica, che con una discesa pressoché impeccabile terminava in 4:47:778.
A guastare i sogni di vittoria della britannica, a quel punto, mancava solo la connazionale Manon Carpenter (Madison-Saracen Downhill Team), che nelle prove cronometrate aveva messo dietro la bionda di GT di quasi quattro secondi. La Carpenter scendeva benissimo, dando l’impressione di potere insidiare il primato della Atherton. Sul traguardo, però, il cronometro le era avverso per soli 1.617 secondi. Davvero una inezia.
Discreta 16esima piazza per la nostra Alia Marcellini (Torpado Surfing Shop).
Men
I motivi di interesse per la gara degli uomini erano molteplici. Il 53esimo tempo in qualifica di Aaron Gwin (Team Specialized Racing DH), che quest’anno pare colpito da un incredibile torpore agonistico. Il sesto del nostro Lorenzo Suding (Team GT 360 Degrees), sempre più spesso in compagnia dei “big”. Il primo di Samuel Hill (Team Chain Reaction Cycles.com – Nukeproof), che dopo il cambio di casacca sembra rinato.
Acclamatissimo Cedric Gracia (CG Racing Brigade), lontano dai tempi dei migliori, che al termine della propria “run” – completata al provvisorio terzo posto – annunciava il ritiro dalle competizioni DH a fine stagione, per concentrarsi maggiormente sui propri affari e su una sua più che probabile carriera enduristica.
Dopo la discesa di altri concorrenti, il primo dei contendenti a dare segni di risveglio era proprio Gwin, che si accomodava sul gradino più alto del podio provvisorio con il tempo di 4:18:042.
Subito dopo si registrava la brutta caduta di Cameron Cole (Yety Fox Shox Factory Race Team), 32esimo in qualifica, che incappava in un pericoloso impuntamento che lo disarcionava facendogli compiere un lungo ruzzolone in avanti, che gli procurava una forte contusione alla cassa toracica e alla zona cervicale.
Il tempo di Gwin resisteva fino alla discesa di Steve Smith (Team Devinci Global Racing) che staccava un magistrale 4:15:939. Piccola delusione per Gwin, che doveva masticare ancora più amaro allorquando il suo team-mate Troy Brosnan gli strappava la seconda posizione.
Dopo l’intermezzo per consentire l’arrivo dell’elisoccorso in favore di Cameron Cole, la discesa è proseguita con il campione nazionale portoghese Francisco Pardal (Team Evil Vengeance Tour), che però non faceva meglio del settimo tempo, e con Steve Peat (Team Santa Cruz Syndicate), bravo e sempre applaudito ma provvisoriamente quarto.
Gwin abdicava dal terzo gradino della “hot seat” in favore del colombiano Marcelo Gutierrez Villegas (Giant Factory Off-road Team), che lasciava subito il posto al compagno di squadra Danny Hart, a dire il vero un po’ contrariato della propria prestazione.
Generalmente la parte più interessante della gara riguarda la “top 5”, cioè i migliori cinque rider delle qualifiche. In questo caso al quintuetto si aggiungeva anche Lorenzo Suding, sesto in prova, che però non riusciva a riconfermare la sua bella prestazione, concludendo la gara con il temporaneo 18esimo tempo.
Era quindi la volta del francese Rémi Thirion (Team Commençal – Riding Addiction), quinto in prova, che riusciva a interpretare con grande plasticità e velocità le difficili linee della pista, concludendo in 4:13:666 e agganciando meritatamente la “hot seat”.
Il suo tempo resisteva agli attacchi di Loic Bruni (Team Lapierre Gravity Republic), di Gee Atherton (Team GT Factory Racing), del campione del mondo in carica Greg Minnaar (Team Santa Cruz Syndicate) e soprattutto di Sam Hill, primo in prova ma solo terzo in questa manche con i punti in palio.
Prima affermazione di Rémi Thirion in Coppa DH, ottenuta in sella a bici Commençal che ha sede proprio qui nel Principato di Andorra. Doppia festa.
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