Lo scorso week end a Finale Ligure si è svolto il World Solo 24H MTB Championship WEMBO. Abbiamo seguito l’evento in compagnia di due forumendoli con una marcia in più, il mitico Ambro (proprio quello del dirt al Jurassico!) e Yoda 76 . In questo mega-post i nostri inviati speciali vi racconteranno la loro avventura, buona lettura:
La 24 h “solo” di Ambro:
Un anno fa, quando mio cognato mi chiese se volevo partecipare alla 24h di Finale Ligure nella sua squadra, avevo percorso solo 40 km da inizio stagione. Correndo in una squadra da 12 ero già affascinato da chi affrontava la gara in solitaria. Incrociare Marco Nicoletti (Yoda) in single speed fu una folgorazione.
L’idea di provarci si è insinuata nella mia testa un po’ alla volta; tra un giro in bici e una gara di Superenduro cercavo di capire cosa potesse voler dire stare in bici così tanto.
Da settembre scorso ho avuto questo obbiettivo, in anni di mountain bike non avevo mai percorso così tanti km da inizio anno. Ho letteralmente scoperto il piacere di stare in bici tante ore.
Per me è incredibile che io, che ho sempre visto la bici da un punto di vista puramente gravity, sia arrivato a percorrere giri a 3 cifre di chilometraggio…
Il tutto per vedere che effetto faceva pedalare per 24 ore…
Beh a dire il vero non è che l’abbia proprio capito, infatti dopo 13 ore ho cominciato a vedere il famoso buio di cui anche Yoda mi aveva parlato.
Mi sono trascinato un po’, ho tergiversato al gazebo, poi al ristoro sul percorso, infine ho ceduto e ho dormito 2 orette, risalito in bici ho solo capito che non ne avevo più…
Sorgeva il sole e io non avevo più forza e voglia per pedalare.
Ho fatto una delle docce più belle della mia vita… e salito sul furgone sono letteralmente svenuto.
La cosa incredibile è che sono felice come un bambino. Ancora una volta la mountain bike mi ha regalato grandi emozioni.
Io sono un rider fortunato, la mia bici mi ha permesso di girare il mondo e incontrare tanti mountainbikers, di avere ispirazione e motivazione per continuare a pedalare.
E diamine, ora che ho la gamba, voglio continuare!
Vedere Marco abbracciare sua moglie all’arrivo mi ha strappato una lacrima, io ho pedalato con lui e so cosa ha dovuto fare per indossare quella maglia.
E’ grazie a persone come lui che il mountain biking è così incredibilmente bello!
Di sicuro il prossimo anno ci riproverò, sempre a Finale, perché giro dopo giro, ogni discesa è sempre spettacolare.
Infatti questo fine settimana sarò di nuovo li per la team edition dove per la prima volta potrò condividere con mia moglie Anna il piacere di pedalare alla 24 ore più bella d’Italia!
La 24 h “solo” di Yoda 76:
24 ore, una storia nata su mtb-forum, una storia che da descrivere è, credo, impossibile!
Non ho mai fatto nulla di così intenso e sfiancante in vita mia! ogni volta mi riprometto che sarà l’ultima, e ogni anno ci ricasco!
Sono “nato agonisticamente” nel 2009 (parlando di mtb, dato che in passato ho fatto perecchie gare di sci nordico) , quando ho scoperto la singlespeed da alcuni post di un tale milkman (Simone Del Sarto poi diventato mio grande amico nella vita) e ho iniziato a pormi sfide su sfide: ce la farò ad andare lassù senza i cambi? ce la farò a fare un giro di 6 ore in Valle d’Aosta con una bici senza le marce? Così mi sono ritrovato a metà stagione super allenato.
Sempre sul forum notai una sezione che non avevo mai considerato: “24 ore e endurance” iniziai a spulciarla fin quando deepjoe (Giovanni Ferretti, anche lui ora mio caro amico) mi convinse che una 6 ore endurance in singlespeed fosse la mia gara. Senza crederci partecipai arrivando 4°.
Nemmeno un mese dopo, ancora una volta sul forum, mi contattò un’altra utente, galadriel (Lorenza Menapace) che mi convinse, senza troppe parole, a fare una 12 ore. Partecipai e di nuovo arrivai quarto.
Se la matematica non è un’opinione, mi dissi, dopo il 6, dopo il 12… manca il 24!
A Roma incontrai, in occasione della 6 ore singlespeed, la grandissima Ausilia Vistarini (biancaneve sul forum) e vedendola pedalare col suo sorriso sempre in volto mi convinsi che una 24 ore andava provata.
Decisi di provarci a Finale la mecca della mtb, e il mio esordio fu senza precedenti! 5° assoluto, alla prima esperienza, in singlespeed… ancora oggi mi chiedo come sia potuto accadere.
Dopo varie endurance percorse e dopo numerosi successi, sempre in singlespeed, quest’anno mi sono detto: “visto che quest’anno è mondiale, vado coi cambi, dopotutto ormai in singlespeed ci vanno tutti, addirittura Ambro!”
Ho così partecipato con una full da 29″ una Jet Rdo di Niner Bikes regolarmente munita di cambi.
Mi sono preparato a dovere per arrivare a Finale pronto ma, soprattutto, sereno!
I miei allenamenti non sono per nulla mirati e specifici. semplicemente esco in mtb e sto fuori quante più ore riesca, prima del lavoro, dopo il lavoro, di sera… quando ne ho voglia insomma!
Credo che non esista un allenamento specifico per una 24 ore, così come sono convinto che non sia molto salutare per il fisico farne tante ad alto livello!
Però una 24 ore ha un fascino che ha dell’incredibile! Non si può lasciare nulla al caso, non ci si inventa nulla. si deve essere allenati ma non sovrallenati, bisogna essere sempre lucidi, in grado di gestire le crisi, i dolori, lo sconforto e i momenti di euforia. in poche parole bisogna conoscere se stessi; ho ancora in mente le lacrime che ho ingoiato quando all’ultimo giro della mia prima 12 ore ho iniziato a pensare a mio padre che non poteva vedere quel che stavo facendo…
Ora mi conosco molto meglio, ad esempio so che alla quarta ora in sella ho un calo mostruoso, so come porvi rimedio, e so che al mattino, dopo 15 ore che pedalo, il mio corpo si sveglia e mi regala energie nascoste, ma so anche che queste vanno centellinate perchè hanno effetto solo per poche ore (meno di tre se devo essere preciso!)
So che può sembrare esagerato o presuntuoso dire quanto ho affermato, ma è veramente così! bisogna avere piena consapevolezza di se stessi e del proprio corpo per spingersi vicino al limite, ma stando bene attenti a non superarlo mai, potrebbe essere pericoloso!
Per quanto concerne il mezzo, come detto, tutto deve essere in ordine, nessun difettuccio può essere trascurato se si vuole essere competitivi. io ho revisionato completamente la mia bike 10 giorni prima della gara, poi l’ho provata per un paio di uscite per esser certo che tutto fosse ok.
Ho consultato il meteo, per poter scegliere una gomma che mi potesse andar bene anche in caso di pioggia improvvisa (come è poi effettivamente stato), mi sono preparato un intero armadio di abbigliamento per sopperire ad ogni minima evenienza ma, alla fine, mi è batata una canotta di lana merino messa al contrario (per avere il colletto più alto davanti) e dei manicotti nello stesso materiale per stare caldo anche sotto la pioggia (sono un sostenitore della lana se non si è capito).
Altra cosa indispensabile è l’alimentazione. Ne ho provate di tutte, ma alla fine le sole cose valide sono due: cibo vero e cibo spazzatura. Lo scorso week end ho mangiato e bevuto, di prodotti energetici, una barretta ai cereali, due bustine di carboidrati in gel e tre/quattro borracce di integratori salini normalissimi.
E il resto? 12 litri di acqua, semplice, pura, limpida acqua della mia fontana sotto casa, pasta fredda in insalata con prosciutto formaggio fagioli e olive, panini con crudo e burro di arachidi e altri con bresaola e philadelphia, una (una intera!) crostata di albicocche, nocciole, mandorle e m&m’s mischiate (quelle le tengo sempre in tasca per evitare le piccole crisi di fame che possono arrivare anche a metà giro, quindi ne mangio un pugnetto ogni 40/50 minuti circa). il cibo spazzatura serve per mantenere alto lo spirito, quindi red bull, monster energy, coca cola, bounty, mars… qualunque cosa vi venga in mente va bene, basta non esagerare, ma posso garantire che da più energia alla testa una golata di coca cola con uno spiedino piuttosto che 6 barrette insipide!
Il mio tavolino per l’assistenza (così come quello di Ausilia) sembrava quindi quello di una festa di compleanno per ragazzini piuttosto che quello di uno che si apprestava a fare una gara di 24 ore (poi diventate 25 per finire l’ultimo giro!). Dietro il tavolino la mia instancabile consorte, che mi conosce e sa quello di cui ho bisogno, non sbaglia una mossa, mi fa trovare pronta la macedonia quando io inizio a pensare che “ci vorrebbe proprio una macedonia ora” e che addirittura alle 3 del mattino è riuscita a far comparire “nel menu” un gelato… senza una buona assistenza non si va da nessuna parte!
Concludo questo mio monologo, per lasciare il tempo a chi sta leggendo di andare a farsi un giro in bici, dicendo che forse una 24ore può sembrare (e in effetti lo è) estrema agli occhi dei più, ma io vorrei dire a tutti che il nostro limite è molto più lontano di quanto possa sembrare, dobbiamo provare a capire dove sta. Io l’ho fatto conoscendo la singlespeed, le endurance, e le persone che in Italia stanno dietro a questo movimento, e di questo non posso che ringraziare mtb-forum perchè ne è stato “il motore di ricerca”.
Aggiungo un’ultima osservazione… nonostante tutti i risultati e le gare che faccio, non mi reputo un racer incallito, mi sento sempre un pesce fuor d’acqua alle gare, sono quasi sempre “quello non depilato”, arrivo sempre al traguardo con una birra in mano, non mi prendo mai sul serio. Dopotutto sono un amatore, la mtb è la mia passione, fare le gare mi da divertimento ma non mi da da vivere e, in ogni caso, preferisco sempre stare 12 ore in mezzo alle mie montagne, da solo, a pedalare piuttosto che in un campo gara pieno zeppo di “agonisti” pronti ad ammazzarsi per vincere…
Il blog di Ambro: http://diggeritaly.blogspot.it/
Il blog di Yoda http://telebiker.blogspot.it/
LE CLASSIFICHE: http://www.durt.com.au/results.php
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