Nel ciclismo di oggi, tra mezzi ipertecnologici, preparazioni fisiche, alimentari, mentali sempre più sofisticate anche per il comune amatore, che spazio c’è per “un’impresa”?
Un’impresa fatta non solo di tecnologia, FC, Watt, proteine e amminoacidi, ma di sapersi adattare, di sapersi muovere in un ambiente selvaggio, persino ostile, di sapersi “arrangiare”.
Il Tour Divide è un’impresa di questo genere: 4471km da percorrere nel più breve tempo possibile lungo la Great Divide Mtb Route. Il “tetto” del Nord America, da Banff, nello stato di Alberta, in Canada ad Antelope Wells, nel New Mexico, al confine tra USA e Messico, lungo le Rocky Mountains.
Una lunghissima “cronometro” lungo paesaggi incredibili, su strade spesso non segnate, con distanze di anche più di 100km tra un centro abitato e l’altro. Una gara in cui si parte, in autonomia, con il necessario per andare da paese a paese, con l’unica possibilità di aiuto esterno data solo da ciò che si troverà in questi centri abitati: motel, supermarket, medici, se ce ne sono.
In un territorio ad alta densità di Grizzly e Puma, di “Natura” insomma, quella vera. In cui i bikers sono soli, soprattutto con se stessi e la fatica.
Marco Nicoletti, al secolo del forum “Yoda76” ci ha provato.
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Amante delle montagne della sua Val d’Aosta, delle lunghe cavalcate solitarie in bici, primo di categoria al mondiale 24h di Finale, si è lanciato in questa avventura estrema, fatta di rettilinei lunghissimi, passi a 3000mt, deserti aridi, zone umide e piovose, freddo e neve, solitudine e mal di gambe. Solo un transponder per far sapere al mondo dove sei.
Marco aveva pianificato tutto, meticolosamente, seguendo i consigli di chi prima di lui ci aveva provato e ci era riuscito.
Alla fine però è stato un guasto tecnico ad impedirgli l’impresa: una frattura da stress alla caviglia. O perlomeno questo è quello che gli ha detto un medico che ha dovuto andare a cercare pedalando 50km “fuori rotta”
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Quanto deve far male una frattura da stress alla caviglia? Probabilmente non tanto quanto doversi arrendere e tornare a casa senza aver portato a termine l’obiettivo cercato e prefissato….
Ma quelli come Yoda non sono tipi che “se la mettono via facilmente”, quindi in bocca al lupo per una pronta guarigione e pronti a seguirti per la nuova impresa!
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